martedì 5 ottobre 2010

DI NUOVO NELLA TERRA DEGLI INVOLTINI PRIMAVERA...

Rieccomi, dopo due anni sono finalmente tornato in Cina, di nuovo a scrivere questo diario di viaggio. Sono stati due anni lunghi in cui molto è successo, molto è stato guadagnato e molto è stato perso, ma in ogni caso sono stati due anni importanti, quasi di "preparazione" per questa nuova avventura cinese. Sì, perché di avventura si tratta, come qualsiasi altra cosa accade nella nostra vita. In qualche modo questo termine infonde una sorta di ricercata imprevedibilità a quello che riserva il domani, quasi laccando di importanza cose a cui solitamente non ne daremo.
Scelte, alcune giuste alcune forse sbagliate, mi hanno riportato non esattamente dove volevo essere, e non col "ruolo" che inizialmente volevo ricoprire, ma se tutto è andato com'è andato probabilmente è giusto che sia così, anzi, ne sono sicuro, e l'obiettivo sarà, come sempre, cercare di trarre il meglio da quello che si presenterà dinnanzi, evitando rimpianti e vedendo il bicchiere sempre mezzo pieno, visto che la sete di esperienze sempre nuove è sicuramente un marchio di fabbrica ormai tatuato sulla pelle e al di sotto di essa.
Shanghai, questa la meta non voluta. Ma forse è meglio fare un riepilogo generale per motivare questa frase...
Mi sono laureato a luglio, finalmente aggiungerei, e dopo la laurea l'obiettivo era trovare subito un lavoro nella Terra di Mezzo, sia per apprendere meglio questa lingua, sia per acquisire esperienza riguardo il mercato orientale che per uscire dall'Italia, luogo in cui purtroppo non riesco totalmente a trovarmi a mio agio, e forse non succederà mai...vabbé, non mi metto a disquisire sul fatto che sia o meno un "luogo fisico" in cui una persona si possa trovare a suo agio, o piuttosto un "luogo mentale" nel senso di "condizione", altrimenti non ce la caviamo più...! Fatto sta che già tempo prima di laurearmi avevo cominciato a diffondere sulla rete copie del mio curriculum come fossero coriandoli, e nella maggior parte dei casi dei coriandoli hanno avuto il destino, fatti cadere, a terra, ignorati. Ovviamente me lo aspettavo, sia chiaro! Qualche compagnia cinese mi ha risposto, mostrandosi interessata e offrendomi un salario ridicolo (non solo secondo standard occidentali, ma in alcuni casi anche cinesi!), poi è arrivata "l'offertona"...non mi sto a dilungare tanto, basti sapere che sono stato in trattativa con una società cinese per due mesi, due lunghissimi mesi in cui ogni volta che venivo chiamato sembrava che facessi un passo in più verso un futuro radioso di business man de no' artri, col lavoro dei sogni (per lo meno i miei) proprio dove volevo andare...finché un giorno i simpatici cinesazzi, così, dal niente, dopo avermi cercato loro per il 90% del tempo, mi dicono che non sono più interessati a continuare con le trattative...SBAM, questo è stato il rumore che il masso ha fatto sulla mia testa...tagliando corto: sedere dolorante, tempo perso e lezione imparata e riposta nel suo bel cassetto laccato. L'unica cosa ormai rimasta che assicurasse la mia venuta in Cina era una borsa di studio di un anno a Shanghai, e così è stato. Scazzato e incazzato, mi sono messo su un volo della Emirates per girare una pagina che improvvisamente era diventata bianca...il che non è del tutto un male, a noi piacciono le pagine bianche, sopra ci si può scrivere quel che si vuole...
Atterro a Shanghai in un afosissimo lunedì pomeriggio, mi presento alla città e lei con fare cinese mi risponde con una bella scaracchiata a terra. Bene, avevo dimenticato certe usanze a mandorla...
Non si può immaginare una città come Shanghai a meno che non la si venga a visitare. Non saprei descrivere il livello di casino che c'è per strada...masse brulicanti di cinesi in macchina, a piedi, in bici, su scooter si affrettano per le arterie cittadine incuranti delle più semplici regole di guida, rischiando più e più volte di scontrarsi ma, per una qualche qualità genetica a me sconosciuta, riuscendo sempre a evitare il fatale impatto. L'aria quindi risulta estremamente appesantita non solo dall'afa e dal caldo, ma anche dai gas di scarico dei milioni di mezzi che quotidianamente girano. L'inquinamento acustico è una diretta conseguenza, visto che ai cinesi piace tanto suonare il clacson...ma tanto tanto!
L'odore di "Cina" è particolarmente forte qui...odore di uova, di gas, di altre mille cose che non riesco a identificare permeano l'aria a volte tappandoti i polmoni...ovviamente ci sono dei punti in cui resta più vivibile, grazie a dio! E poi grattacieli dappertutto, palazzi scintillanti e altri fatiscenti costellano questa città che sembra in costante ampliamento e occidentalizzazione, perchè ormai ben poco è visibile delle sue radici cinesi, a meno che con stoica volontà esploratrice non si vada a ricercare i quartierini che ancora mantengono immutate le caratteristiche di una "cinesità" sempre più disprezzata dai suoi stessi artefici.
Il campus non è male, anche se quello di Shenzhen era decisamente più a misura d'uomo. La stanza è semplice, e ovviamente tutto è moltiplicato per due: letto, armadio e scrivania. Oltre a queste cose c'è una televisione, e basta...neanche un frigo, né un cazzo di lavandino per scaccolarsi gli occhi la mattina...vabbé! Il letto consiste in un'asse di legno su cui è poggiato un "materasso", secondo me anch'esso di legno...! Anche a Shenzhen il materasso era duro, e ci ho sempre dormito benissimo, ma qui raggiunge dei livelli estremi che non so quanto la mia schiena potrà ancora sopportare...! Un'altra diversità enorme tra il campus di Shenzhen e questo è l'incredibile apatia che sembra permeare le vite di chi ci abita...qui a mezzanotte chiudono i cancelli, nel dormitorio non ci sono studenti assetati di nuove conoscenze e vogliosi di uscire e fare casino...sembra che la gente si nasconda, e l'assenza di un bar nel dormitorio che funga da luogo d'incontro non fa altro che aggravare la situazione...per la carità, qualche conoscenza è stata fatta (con esito negativo per la maggior parte dei casi), ma l'atmosfera è totalmente diversa, abbastanza deludente. Sarà forse Shanghai, una città così grande e zeppa di anime che sembra quasi doversene nutrire per sopravvivere, a dettare questi atteggiamenti, non saprei, fatto sta che da quel che ho visto, e per come vivo io questo tipo di metropoli, la trovo veramente una città alienante...
Il campus è lontano dal centro città, e intorno praticamente non c'è niente da fare. Quando dico lontano intendo almeno mezz'ora in taxi e ancora di più in metro, per cui spostarsi "a fare un giretto" non è una cosa molto comoda. Per lo meno c'è il minimo indispensabile per vivere.
I primi giorni sono scivolati tra diverse menate burocratiche, che in realtà non sono ancora finite (in questo momento in Cina è festa, ma non mi sono potuto spostare da Shanghai perché il mio passaporto ce l'ha la polizia per prolungare il visto. Mi verrà riconsegnato il 9 settembre). In realtà un mese è già scivolato, non so come...ma per quanto sia passato velocemente, l'impressione, condivisa anche dai miei compagni di avventura, è quella di chi è in un posto da lungo tempo...abbiamo cambiato il nostro stile di vita nel giro di una notte, abbiamo riacquisito abitudini ormai riposte nelle memorie del nostro primo incontro con la Cina, e in qualche modo sembra che il tempo passato in Italia tra un viaggio e l'altro qui non sia stato altro che una parentesi che si è chiusa solamente una volta riascoltata la lingua tanto amata e tanto odiata.
Sono qui quindi, a cercare di dare una svolta, a cercare una strada tra le mille che, in modo celato o meno, mi si presentano di fronte. Voglio trovare un lavoro soprattutto, anche se sto rivalutando il corso all'università, visto che volenti o nolenti è innegabile la sua utilità. Vedremo...

PS: non riesco a caricare le foto qui per ora (spero), se volete vederle andate sul mio facebook!

venerdì 3 ottobre 2008

BACK "HOME"...

And I feel just like I’m living someone else’s life
It’s like I just stepped outside
When everything was going right
And I know just why you could not
Come along with me
'Cause this was not your dream
But you always believed in me

...
Let me go home...

Ho scritto tempo fa che ogni volta che torno da un viaggio o da un'esperienza fuori "casa", mi sembra di non essere mai andato via...beh, questa volta è tutto il contrario. Sono qui, in Italia, ma non sono qui. Mi sembra di vivere, muovermi, vedere le cose attraverso occhi che non sono i miei, ho un incredibile senso di "non appartenenza" come mai ho provato, e l'ho sempre provato in un modo o nell'altro. Mi guardo in giro, e mai come prima mi chiedo "Ma che ci faccio qui?", mi sembra veramente di vivere la vita di qualcun'altro, non capisco cosa succede, mi sembra un sogno fin troppo reale, ma che non mi piace. Non riesco ad abituarmi di nuovo qui, di solito capitava dopo pochi giorni, ma questa volta no. Mi manca l'aria. Sono incazzoso, irrequieto, nervoso, perchè mi sento come un animale in gabbia, in un posto che non mi appartiene, o forse è il contrario, poco importa...

mercoledì 17 settembre 2008

SONO TORNATO IN ITALIA...

...fine del post...


PS: aggiornerò il blog in futuro con qualche altro post riguardo quella fantastica fetta della mia vita in Cina...

giovedì 11 settembre 2008

L'ORA DEL TE'


Ecco a voi il mio nuovo set da te'! La teiera, la brocchetta e le sei tazzine le avevo gia' (regalo ricevuto dopo aver svolto un "lavoro"), ieri ho comprato gli utensili per riempire la teiera, svuotarla, pulirla e lavare le tazzine, lo scolino per filtrare il te', la mano di ceramica (il cui colore onestamente stona un po') per tenere lo scolino, il "reggi-teiera" e il fantastico tavolino!
Ho anche comprato 250gr di un fantastico te' cinese, il Tie Guan Yin.
Spero solo che qualcuno abbia la voglia di partecipare a questa simpatica cerimonia e assaporare un vero te'...

PS: mi sento una vecchina di settant'anni...

mercoledì 10 settembre 2008

CIAK SI GIRA!




Fra meno di una settimana torno nella madre patria (sob...!), ma mi sembrava giusto avere un'altra delle mitiche esperienza possibili solo in Cina, almeno per noi non dell'ambiente: girare una pubblicita'!
Sabato scorso sono stato contattato da un ragazzo cinese che avevo conosciuto mesi prima, e mi e' stato appunto chiesto se volevo o meno girare una pubblicita' riguardo un cellulare. Inizialmente non avevo capito e ho pensato che o ci stesse provando o che mi avesse scambiato per un altro, visto che il suo nome non evocava nessun viso nella mia memoria, ma poi ho cominciato a realizzare quello che mi stava offrendo. Pur avendo tremila cose da fare prima della mia partenza, mi sembrava un peccato non provare anche questa esperienza, anche perche' la paga sarebbe stata piu' che generosa.
Quindi domenica mi incontro col suo boss, e mi spiega cosa devo fare. Inizialmente mi era stato detto che avrei dovuto muovere braccia e mani secondo sequenze ben stabilite, in modo che poi, grazie alla magia della tecnologia moderna, fossero aggiunti degli effetti speciali super-fighi ad arricchire il tutto. Mi e' stato dato un video che piu' o meno era simile a quello che dovevo fare io e ci siamo lasciati con un appuntamento per martedi' mattina alle otto, non senza aver contrattato sulla paga e aver scucito altri 200 yuan in piu'! (Sono straniero, impegnato, e non mi vendo per poco!)
La mattina arriviamo in quello che avrei definito un garage per macchine in disuso, piu' che uno studio di registrazione. "Alla cinese!", ho pensato, ma e' anche questo il bello, l'improvvisazione. Dopo aver assistito alla ripresa di un'altra pubblicita', che vedeva quattro finti impiegati alle prese con una specie di presentazione informatica, tocca a me.
Ora, io avevo imparato per filo e per segno quello che avrei dovuto fare, peccato che per le prime cinque ore, mi hanno fatto fare tutt'altro! Mi hanno messo sul tipico sfondo verde, al posto del quale verranno aggiunti gli effetti speciali, e mi hanno chiesto di fare svariate azioni come camminare, camminare e parlare al cellulare, camminare e scrivere, camminare con la borsa e scrivere al cellulare, sedermi per terra e fare la faccia pensosa, sedermi ad una specie di scrivania d'ufficio e fare finta di parlare con un mio amico, fare finta di lavorare, addormentarmi e svegliarmi con l'idea del secolo e fare la faccia piu' soddisfatta del mondo...e altre cazzate del genere. Non so perche', ma mentre dovevo fare facce in teoria espressive, mi veniva in mente Joy di Friends che spiegava agli altri come faceva lui per fare le espressioni intense...era l'unico esempio che mi e' saltato per il cervellino...beh, ha funzionato pero'!
Dopo queste bazzecole, almeno per un attore nato come me, mi e' stato anche chiesto di eseguire quei movimenti che mi erano stati dati da studiare. Il tutto e' filato liscio come l'olio e sia regista che cameraman che lo spazzino mi hanno fatto i complimenti per le mie fantastiche doti, facendomi realizzare per l'ennesima volta come in Cina tutto sia possibile...

PS: perdonate l'italiano scorretto e magari non scorrevole, devo scappare e non ho tempo (e voglia) di rileggere e correggere tutto...

venerdì 5 settembre 2008

ITALIANO: MAMMA, PIZZA, MANDOLINO, MAFIA, ECC ECC


In una libreria contenente anche pubblicazioni straniere ho scovato tra gli scaffali un frasario della Lonely Planet (mica pizza e fichi!) in inglese per comunicare con noi italiani, popolo dalle mille etichette.

E' stato incredibilmente ilare, oltre che un po' triste, vedere una pagina totalmente dedicata alla gesticolazione e ai rispettivi significati! Un po' come dire che ogni tanto ci si spegne il cervello e veniamo privati dell'uso della parola, e quindi dobbiamo fare ricorso al linguaggio del corpo.

Dubbio: qualcuno mi sa spiegare e/o ha mai usato i gesti che dovrebbero stare a significare:

"Che vuoi?", "Va' al diavolo!" e "Disgraziato!"???

Grazie.

L'AVETE MAI VISTO IN ITALIA?


Giorni fa, in una delle Citta' del Libro piu' grandi di Shenzhen, mi sono imbattuto in questa macchina prodigiosa: il distributore automatico di libri in prestito. Saro' stato preso da una ventata naive, ma non lo trovate fantastico e geniale? Il sabato sera non hai voglia di fare niente, tutti i tuoi amici sono andati a spaccarsi le ossa nel pogo di una discoteca metal o a sentire la Traviata alla Scala, e tu te ne vuoi stare tranquillo a leggere un libro. Sono le 22 e le librerie sono chiuse (tranne ovviamente la Rizzoli...ma i prezzi dei libri in Italia sono proibitivi), allora che fai??? TAAAAC! Libro in prestito da comodo dispenser automatico! Fighissimo!

NUOVO (FANTASTICO) ACQUISTO!



Chi mi conosce sa che adoro le armi bianche e che appena possibile cerco di allargare la mia collezione, e quindi e' con piacere che vi presento la nuova arrivata: la spada cinese di Wu Shu!

Comprata al modico prezzo di circa 10 euri, questo genere ancora mi mancava, e ovviamente non potevo tornare in Italia senza! Peccato non entri in valigia...chissa' se all'aereoporto mi faranno problemi!?

"Qualcosa da dichiarare?"
- mentre tiro fuori da sotto il cappotto la spada parte la colonna sonora di Highlander, il pezzo dei Queen, dai -
"Questa è da dichiarare???"

giovedì 28 agosto 2008

GENIALE


Come faceva a sapere questo negozio di jeans di Hong Kong che stavo per arrivare...?

mercoledì 27 agosto 2008

INCONTRI A HONG KONG






Settimana scorsa io e un mio collega universitario abbiamo avuto il piacere di incontrare a Hong Kong il nostro professore di cinese, per intenderci quello con cui dovremo fare l'esame appena tornati in Italia...Visto che si trovava a HK per vacanze e per stare con la sua ragazza, abbiamo ben pensato: "Bene, dobbiamo assolutamente incontrarlo e la nostra missione sarà quella di farlo ubriacare tantissimo, scattare delle foto compromettenti e ricattarlo per avere un 30 e lode all'esame!" Dopo due minuti l'idea ci è sembrata un po' al di là della nostra ferrea etica di studenti (???), per cui siamo passati al piano B, che poi consisteva nell'incontrarsi e passare una piacevole giornata...e così è stato!

Essendo un professore giovane (solo sei anni più di me), mi aspettavo che la giornata non sarebbe passata a parlare degli usi della particella aspettiva le (non sinofili, lasciate stare), ma non mi aspettavo che sarebbe passata così velocemente e piacevolmente. Abbiamo fatto tante chiacchiere rilassate e rilassanti su molti argomenti come fotografia, musica (chi avrebbe mai detto che aveva un passato da chitarrista rock/metal???) e abbiamo scoperto una persona veramente alla mano e simpatica. Si sperava che a un certo punto ci dicesse "Ma datemi del TU", però forse sarebbe stato un bel po' fuori luogo...alla fine dei conti è pur sempre un nostro docente universitario, no?

La giornata è cominciata con un pranzo in un bel (e buon) ristorante cinese, qualche giro per HOng Kong e poi siamo stati viziati come neanche io speravo nel migliore dei miei sogni...ci ha portati nel ristorante giapponese dove il fratello della sua ragazza lavora e abbiamo mangiato sashimi di aragosta! E non solo, ho provato per la prima volta l'abalone (http://it.wikipedia.org/wiki/Haliotis) e ho mangiato il miglior sushi e sashimi della mia vita! Un orgasmo delle papille gustative! Non ha voluto che tirassimo fuori neanche un centesimo, e la cosa è stata, oltre che un po' imbarazzante, molto apprezzata! Poi siamo andati a bere una birra tutti assieme e quindi io e Luca siamo tornati a Shenzhen.

Avercene di prof così!

domenica 24 agosto 2008

COVER DI TUTTO RISPETTO



Qualche giorno fa guardando MTV China mi sono imbattuto in questo video. Il motivetto mi sembra familiare, poi come un fulmine a ciel sereno, mi sono ricordato di chi era la canzone oggetto della cover...BOYS DI SABRINA SALERNO, anno 1988 (o '86, boh?) Incredibile come una canzone di una star (???) italiana anni '80 sia finita per attirare le curiosità dei cantanti con gli occhi a mandorla!
Onestamente, la nuova versione batte la vecchia sia per il video che la riuscita musicale...

sabato 16 agosto 2008

RIFLESSIONI

Sono quasi sei mesi da quando sono arrivato in Cina. Con una valigia carica di aspettative, entusiasmo, speranza e tanta voglia di vivere questa esperienza unica sono atterrato ad Hong Kong, un nome che fino a quel giorno avevo associato a un posto quasi immaginario per quanto mi sembrava lontano e irraggiungibile. Alcune aspettative sono andate deluse, altre si sono realizzate, molto è stato guadagnato durante questo percorso e molto è stato perso.


Il tempo vola, non ci si può fare niente. Sembra un discorso banale e scontato, ma è a tratti tragico, mette paura, dovrebbe dare una spinta in più per vivere appieno ogni secondo, e non sempre si riesce a farlo. Questi mesi, settimane, giorni vissuti a migliaia di chilometri da quella che chiamo casa sono veramente scivolati via, e a volte pensare col senno di poi non fa altro che aprire alcune ferite e fa pensare a come avrei potuto rendere forse ancora migliore la permanenza qui a livello di crescita personale.


La data del ritorno si avvicina, e reca con se una brezza di tristezza che non riesco ad ignorare. Sono sempre stato quello che non voleva tornare a casa, forse perchè non la sento come la mia casa, e ovviamente non intendo per gli affetti o le quattro mura familiari, ma quanto come un posto dove il cuore riesce a riposare e dove sento di poter esrpimere al meglio le mie potenzialità. Forse è brama di qualcosa di più, di sempre nuovo, di sfida continua, e tornare nel posto conosciuto sembra quasi dire privarsi di quelle situazioni che permetterebbero di tirare fuori una parte che non si conosceva, si spera migliore. In una nube di ingenuità e infantilismo, credo che posti lontani vogliano dire l'avvento da un momento all'altro di quel qualcosa che cambierà per sempre la vita, di quel momento magico che segna una svolta drastica e ti fa sentire veramente vivo e in pieno possesso della propria esistenza, di uno scopo. Non che le occasioni non ci siano, ma la difficoltà a sfruttare l'attimo, a cogliere l'occasione, a volte è frustrante. Per cui spero non mi giudichino le persone che non capiscono questa mia brama di "altro", di sempre nuovo, che, a ragione o meno, dicono che finchè non sarò in pace con me sarò un vagabondo senza meta in ogni posto. O per lo meno, se loro ci sono riuscite, mi spieghino come hanno fatto.

L'esperienza in Cina in generale non poteva essere altro che positiva. Non intendo che non ci sono stati momenti che avrei preferito evitare o che non succedessero, o cose che avrei fatto e vissuto diversamente, ma credo che ogni cosa, positiva e negativa, sia andata ad ad arricchire non poco il mio bagaglio di esperienze e, si spera, mi aiuterà a diventare la persona che voglio essere.

Ho paura di tornare in Italia. Paura che tutto quello fatto e vissuto fin'ora diventi una nuvola nella mia mente. Ogni volta che torno da un viaggio mi sembra come se non fossi mai andato via. Mi ri-immergo troppo velocemente e facilmente nella vita di prima, tanto che ripensare a quello che c'è stato sia come ripensare ad un sogno fatto qualche settimana prima. I ricordi si confondono con la realtà e a volte mi viene da chiedermi se veramente ci sono stato in quei posti, o se ho dormito per settimane o mesi o anni e tutte le cose vissute le ho solamente sognate. La realtà svanisce e lascia il posto ad un amaro senso di incompletezza. Scusate il clima pesante di questo post, ma non mi sento molto elettrizzato in questo periodo. So già che deluderò alcune persone una volta tornato, non sarò molto entusiasta di essere tornato, per cui non aspettatevi sorrisi Durban's a 50 denti, o frasi del tipo "Che bello essere di nuovo qui", cercate di scusarmi in anticipo.
Ora cercherò di tornare sui libri. Per quanto roda, ho degli esami da dare appena tornato, per cui per i primi dieci giorni non credo che mi si vedrà molto in giro...

domenica 3 agosto 2008

DOTTORE PER UN GIORNO...Parte Terza






Ok, abbiamo svolto con successo la missione per la quale siamo venuti, ora è il momento di rilassarsi, rimmettersi tutti i piercing e fare un giro per Chengdu.

Miss Wendy, dopo le faticacce della giornata, nonostaste il sonno ancestrale che le si leggeva in faccia si è resa disponibile a farmi fare un giretto e portarmi in un posto caratteristico chiamato Jing Li, in pratica una specie di mini-quartiere con negozietti, ristorantini e pub il cui intento è quello di ricreare in una città ormai in un processo inarrestabile di "occidentalizzazione" uno squarcio di mondo antico, con strutture che richiamano ad un passato che la Cina sta forzatamente cercando di lasciarsi, ahimè, alle spalle.

Il quartiere è molto carino, ci sono laghetti abitati da carpe perennemente affate e negozietti artigianali e molto poco economici. Faccio un giretto, scatto qualche foto e compro qualcosa a mio parere interessante.

Dopo il giretto turistico a Jing Li decidiamo di andare a mangiare qualcosa in un altro quartierino, e una volta arrivati a destinazione ci imbattiamo in alcuni ragazzi che hanno lavorato con noi alla convention. Impossibile non notare la loro faccia stupefatta nel vedermi, non tanto per il fatto che fossi ancora lì, quanto probabilmente per la trasformazione da me subita: da dottorino in giacca e cravatta di appena un paio di ore prima al tamarrozzo con piercing e tatuaggi di ora...mi chiedo ancora se si siano bevuti la storia del dottore...

Decidiamo quindi di unirci a loro e andiamo a mangiare la Huo Guo...come spiegare la Huo Guo? E' in pratica un pentolone il cui liquido contenuto viene costantemente mantenuto bollente da un fuoco accesso sotto di esso, nel quale poi vengono immerse varie gustose prelibatezze come intestino di mucca, stomaco d'anatra, verdure e altro ancora, e se ne aspetta la cottura. Immaginate un Bourguignon più grande. La differenza è che all'interno non viene versato olio, ma una zuppa che può essere piccante o meno. Ora, avendo detto prima che il Sichuan è la regione per eccellenza in Cina per mangiare piccante, e tenendo in mente che Chengdu ne è la capitale, immaginate quanto piccante potesse essere la zuppa della Huo Guo! Ma nessun problema, Umberto ama il piccante, Umberto mette il peperoncino anche nel latte! Pasteggio quindi mangiando pezzi di carne dalla provenienza sconosciuta mentre me la rido con i pischelletti, nessuno con più di 22 anni, quando comincia quello che sarebbe potuto essere un gioco pericoloso...ognuno di loro comincia a farmi fare un brindisi personale con bicchiere di birra alla mano e la forte pretesa che lo bevessi tutto d'un sorso. Niente di particolare, se non fosse stato che il giorno dopo dovevo prendere un aereo e cercare di non vomitarci sopra. Inutili i miei "No ragazzi, basta, domani devo prendere un aereo e ho un'importante convention a Catmandu sullo sviluppo degli streptococchi in territorio ostile" e via andare, non la piantavano proprio! Alla fine Miss Wendy ha deciso di portarmi via dall'assalto alcoolico, facendomi un po' incazzare in quanto mi è sembrato di fare la figura di quello che non sa dire no all'alcool. Io??? Ma certo che so dire no all'alcool!!! E' lui che se ne frega...

Vabbè, vista la giornata impegnativa decidiamo di sollazzare anima e corpo in un centro massaggi. Un ottimo massaggio ai piedi è proprio quello di cui si ha bisogno, in modo che la stimolazione dei punti nevralgici della pianta faccia ristabilire il proprio equilibrio al nostro fisico da impegnati scienziati. Dieci minuti dopo aver lasciato il ristorante eravamo entrambi addormentati come due pesci lessi su due lettini da massaggio, mentre due simpatici signori ci palpavano i piedi...semplicemente fantastico!

La giornata è così finita, tornando alla stanza barcollando per il sonno e per la rilassatezza che il massaggio aveva infuso nel mio corpicino calabrese...ma si sa, non tutte le belle cose durano per sempre e a esattamente quattro ore da quando la mia testa ha toccato il cuscino, la Huo Guo ha cominciato a riprendere vita nella mia pancia...

Alle 7.34 suona una sveglia intestinale che mi intima con mitra alla mano di precipitarmi in bagno. Senza indugiare la ascolto, per poi risentirla nuovamente alle 8.22 e alle 9.40! Volevo morire! Lo stomaco mi bruciava incredibilmente, e la dissenteria sembrava godere nel procurarmi dei crampi letali, mentre nel frattempo il mio "boss" mi chiamava al telefono per dirmi che dovevo muovermi a lasciare la stanza perchè dovevamo uscire! Quattro ore di sonno, incredibile bruciore di stomaco, cagarella multipla fulminante e un rompiballe cinese che mi parla al telefono...non un buon risveglio per O'Dottore!

Come è ovvio in queste situazioni, il mio pranzo si è limitato a una ciotolina di riso e qualchè sorso di tè. Per lo meno il mio stomaco, a parte il bruciore lancinante, non mi ha procurato particolari fastidi durante il volo che, fortunatamente, è stato anticipato di qualche ora rispetto al previsto.

Fantastico, finalmente torno a Shenzhen, vedo il parco familiare della mia università e il mio unico pensiero è quello di farmi una doccia di un'ora, non prima di aver salutato la tazza del cesso, quando scopro come un fulmine a ciel sereno che in tutto il dormitorio non c'è acqua per un guasto alle tubature, e che la situazione sarebbe andava avanti per almeno un altro giorno!

La vita a volte ha un deviato senso dell'umorismo...

venerdì 1 agosto 2008

DOTTORE PER UN GIORNO...Parte Seconda












Ok, abbiamo fatto una figurina di m...., che problema c'è? Ormai abbiamo un Master in figure del genere!


Arrivato all'aereoporto mi accoglie Miss Wendy e un giovanotto di cui non ricordo il nome, e mi portano in albergo. Camera pulita e carina, va bene. Vogliono portarmi fuori a mangiare qualcosa, ma gli dico che prima voglio andare in bagno a "rinfrescarmi un po'". Peccato che la porta del bagno era rotta! Provando e riprovando, non si riusciva proprio ad aprire, quindi ho dovuto tirare fuori il MacGiver che è in me e, adoperando con certosina precisione le chiavi della mia stanza all'università, riesco ad accedere alla tazza del cesso!


Usciamo e andiamo a mangiare qualcosa in uno dei cento, come chiamarli, barbecue per strada che si possono trovare in Cina e mi accorgo di una peculiarità di Chengdu che fin'ora non avevo visto nel Paese a Mandorla: appena arriviamo vicino una serie di ristorantini, il nostro taxi, ancora prima di fermarsi viene letteralmente ASSALITO da una decina di cinesi che ci invitano ad andare a mangiare in un ristorante piuttosto che in un altro, e la cosa ridicola è che si mettono a litigare tra di loro per accaparrarsi i clienti e urlano come se la cosa fosse questione di vita o di morte! Dopo esserci seduti ad alcuni tavoli rivediamo, questa volta da fuori, la stessa scena. Una dozzina di ragazzi cinesi si avventano sulle macchine ancora in corsa per invitarle a mangiare nei loro ristoranti, e litigano tra di loro! Ma dico io, che ne sanno se i tizi in macchina vogliono poi veramente mangiare???


Vabbè, il primo giorno finisce, e vado a dormire...


Il secondo giorno è giorno di lavoro, quindi ci si concia per bene.


Scendo a fare colazione al primo piano, pregustando già un ottimo caffè e una brioches, quando un ventata di maiale fritto in varie erbette mi investe e mi ricorda che sono in Cina...cosa mangiamo quindi? Vediamo, panini al vapore ripieni di carne di maiale, riso saltato con verdure, alghe al vapore, spaghetti di riso con roba varia...hey sono le 8 di mattina, cosa c'è che non va con voi ragazzi? Alla fine scorgo del pan carrè e della marmellata, e mi ci avvento come un avvoltoio su una carcassa, annaffiando il tutto nel mio stomaco con del succo d'arancia e del tè. L'abbiamo scampata bella!


Andiamo in ufficio e vengo accolto da un applauso di una ventina di impiegati sorridenti, come fossi la star della situazione! "Ora sì che si comincia a parlare la mia lingua!", penso tra me e me. Ripasso la parte e visto che la cosa va bene andiamo a mangiare. Durante il pranzo però, Mr King (il boss, più grande di me di soli quattro giorni...) riceve una chiamata che a quanto pare sconvolge i suoi programmi. Si incazza e torniamo su in ufficio, dove inizia una animata conversazione tra lui e gli altri capoccia per risolvere l'apparente problema...ho dovuto quindi passare 3 ore seduto su una sedia, con un sonno incredibile dovuto all'abbiocco post-pranzo, ad ascoltare quattro cinesi che parlavano a velocità super sonica e che smanettavano sui computer...inutile dire che a un certo punto ho avuto come l'impressione che il dipinto del Buddha sul muro mi accennasse un sorriso di compassione...


Una volta risolto tutto andiamo al super-mega-hotel a 5 stelle che aspitava la convention.


Di nuovo, visto che il mia parte sarebbe cominciata da lì ad almeno un'ora, mi siedo e mi spengo su una sedia, ogni tanto sorridendo a qualche cameriere che mi versa del tè, il più del tempo a contare le pecorelle nella mia testa.


Arrivano gli ospiti, e piano piano la stanza si riempe di una massa brulicante di cinesi, mentre i camerieri si affaticano a correre a destra e a manca per soddisfare ogni richiesta degli ospiti. Intanto, per dover di cronaca, era tutto il giorno che il sottoscritto aveva per qualche oscura ragione la pisciarella cuta, quindi ogni venti minuti dovevo scappare in bagno...sicuramente non la condizione ideale per questa faccenda...


Comincia lo show, e sul palchetto sale una specie di Marco Columbro cinese, ma senza baffi, e si mette a parlare, fare battute, impappinarsi leggendo il programma. Dopo un po' di interventi tocca a me! Vengo presentato come lo specialista venuto dall'Italia per illustrare i benefici della macchina, e per poco non scoppio a ridere! Appena salito sul palco mi rendo conto di quanti veramente siano gli spettatori e mi blocco...nei saluti iniziali mi impappino su un paio di parole, ma per fortuna nessuno lì parlava inglese (o almeno mi piace pensare così!). Comincia la presentazione del prodotto e man mano acquisisco confidenza, mi piace, me la godo proprio a fare il dottore! Gesticolo, indico sul tabellone sigle di cui ignoro completamente la natura e dico "Yes, Right" quando Mr King interviene per la traduzione in cinese. Ormai sono tutti miei, li ho in pugno! Ogni tanto improvviso e dico qualche cavolata che non c'è scritta sullo schermo, giusto per far finta che "Ci credo" mostrare che sono totalmente immerso nella parte. Alla fine della scenetta mi investe un applauso e giunge sul palco una signorina con un mazzo di fiori per me. Mentre scendo dal palco vedo che il fotografo punta la fotocamera verso di me, e per non essere scortese mi fermo e aspetto qualche secondo. Lui non scatta ancora, l'idiota! Immaginatevi, dovrei scendere dal palco, ma sto lì, con un mazzo di fiori in mano, a guardare dritto! Il presentatore avrà pensato che volevo altri applausi, per cui balza sul palco e invita gli spettatori ad applaudire...che figura di merda! Vai a spiegargli che stavo aspettando che quello spermatozoo mal sviluppato del fotografo premesse il maledetto pulsantino per farmi la foto! Tra l'altro dovevo fare la parte di quello che non parlava una benchè minima parola di cinese, che non è proprio vero, per cui mi spiegavo in inglese con persone che probabilmente non sapevano neanche dov'è l'Inghilterra!


Mi siedo e vengo privato del mazzo di fiori (che poi ho visto dare ad un altro ospite! ERA LO STESSO!) . Il resto è stato ascoltare discorsi infiniti, smaronamento incredibile, e male alle chiappe per il troppo stare seduto.


Per fortuna alla fine si è cominciato a mangiare! Tutto molto buono, anche se piccantello...nella foto che ho messo in linea raffigurante delle pietanze, sotto tutto quel peperoncino si cela del pesce...Ora di brindisi! Viene portato il vino, e ad ognuno ne viene versata una quantità così misera che avrebbe potuto berla alla goccia anche un bambino di tre anni! Sento una lacrimuccia che mi nasce negli occhi...neanche un bicchiere serio di vino mi fanno bere...


Comincia uno spettacolo fatto di ragazze cinesi che suonano strumenti tradizionali con ritmi moderni, molto interessante, e un paio di acrobati e una ragazza cicciottella che faceva girare una dozzina di hoola-hop al ritmo di una musica ITALIANA DA DISCOTECA così pessima che neanche in Italia sono sicuro si sia mai sentita!


Dopo aver stretto qualche mano e ricevuto qualche "Nice to meet you" in uno stentatissimo inglese, tutto sembra essere finito. E invece no! Cominciano i quindici minuti tra i più ilari della mia vita! Colleghi, ospiti e camerieri si accalcano attorno a me e mi chiedono a turno di fare foto con loro, stringendomi la mano, abbracciandomi, mostrando il segno della vittoria con indice e medio, fatto sta che sta storia va veramente a lungo e mi trovo tra l'imbarazzato e il godereccio con faccia da piacione e sorriso berlusconiano a ottanta denti a fare foto con gente che pensa io sia veramente un dottore italiano! Che ridere!

DOTTORE PER UN GIORNO...Parte Prima


Cina, terra dalle mille meraviglie e dalle mille prese per il culo. Grandi o piccole che siano, tali rimangono. Perchè dico questo? Perchè quello che vi sto per raccontare seriamente non l'ho mai sentito in Italia nè da nessun'altra parte, e un po' dispiace, vista l'ilarità generale della cosa.

Un paio di settimane fa sono stato contattato da una gentile signorina che mi ha offerto un lavoro un po' particolare (niente a che vedere con la vendita a poco prezzo del mio italico corpicino!).

Miss Joy, questo il nome della tizia, lavora per una compagnia cinese che da qualche tempo ha cominciato a vendere in Cina un macchinario di fattura italiana, un elettrostimolatore dalle capacità a dir poco miracolose! Secondo i produttori dovrebbe curare cellulite, smagliature, sovrebbe essere in grado di rassodare e tonificare il corpo, far scomparire le rughe, i brufoli e ad ogni Zenith permette di parlare con gli extraterrestri!

Miss Joy mi chiede se mi va di andare a Chengdu, capitale del Sichuan (sì, la regione devastata dai recenti terremoti) e far finta di essere un dottore italiano mandato apposta per illustrare, davanti a dei ricchi e spocchiosi cinesi, i benefici del macchinario e spiegare le varie teorie scientifiche secondo le quali questo portento della tecnologia moderna dovrebbe fare tutto quello per il quale è stato creato. Io, che con tutto ciò che è scientifico non ci azzecco proprio niente, ovviamente non mi tiro indietro e prendo l'offerta al volo anche perchè in ballo c'era una lauta ricompensa pecuniaria, e tutte le spese pagate, incluso volo, vitto, alloggio, giri per la città e varie amenità. Per non ricordare il fatto che qui un po' mi sto rompendo...

In pratica sarei dovuto andare in questa conferenza in un lussuoso hotel 5 stelle di Chengdu, fare il dottore italiano che sale sul palco e legge qualche cavolata in inglese e se necessario far provare il macchinario a qualche potenziale acquirente. Per evitare di folgorare qualcuno, prima di partire mi è stato insegnato come azionare il miracolo elettronico (cosa di cui sarebbe capace anche un bambino di 6 anni) e inoltre mi è stata data una copia del discorso da leggere. La gitarella era programmata dal 29 al 31 luglio, mentre avrei lavorato solamente il 30. Ora di preparativi quindi! Camicia, giacca, cravatta, scarpe eleganti appena comprate (che si riveleranno dolorosissime!), e qualche medicina per il mal di pancia, visto che il Sichuan è famoso per i piatti particolarmente piccanti!

Un giorno prima della partenza, vengo informato che Miss Joy, che avrebbe dovuto aiutarmi con la lingua, visto che tutti gli altri "addetti ai lavori" non spiccicano una sillaba di inglese, non può venire...ma niente panico, ormai il mio cinese ha raggiunto livelli incredibili! Pensate che avolte riesco perfino a ordinare al ristorante quello che veramente voglio! Che motivo c'è quindi di preoccuparsi...beh...sì...

Bello e sbarbato, mi avvio in aereoporto, puntuale come un orologio calabrese! Purtroppo durante il viaggio mi trovo ad essere da solo, "Ma - penso io - con tutte le volte che ho viaggiato da solo che problemi vuoi che siano!" Mi avvio quindi al check-in, scovato per caso viste le incomprensibili e veloci scritte cinesi sui pannelli e fiero e baldanzoso mi avvio verso il velivolo designato. Appena salito sull'aereo mi accorgo che non sarebbe stato un volo piacevole...una schiera di bambini cinesi si fa largo tra la folla e prende posti a cavolo, scatenando le urla degli assistenti di volo e di quelli che a mio parere erano le loro inette figure familiari! Mi siedo quindi con maschia prepotenza nel mio posto (non dopo aver scacciato un bimbo trippone che me lo voleva fregare!) e recitando qualche sutra buddhista per richiamare la mia pace interiore attendo il decollo. Il volo dura un'ora e un tocco, accompagnato da schiamazzi vari e dal pianto ININTERROTTO di un bambino un paio di file più avanti. Mi precipito fuori dall'aereo pronto ad incontrare Miss Wendy, colei che, col tipico cartellone con sopra scritto un nome, mi doveva venire a prelevare. Arrivo alla sezione "Arrivi" e...non c'è nessuno per me! MA COME??? Io, un eminente rappresentante della medicina internazionale arrivo per svolgere un importantissimo lavoro per la salute mondiale, E NON C'E' nessuno ad accogliermi con ghirlande profumate e petali di rosa sparsi per terra??? Con voce un po' stizzita la chiamo, e in un cinese maccheronico le faccio sapere che sono arrivato. Lei, sorpresa, mi dice "Ma ti aspettavamo per le 21!". "Incompetenti" penso, "meno male che avete comprato voi il biglietto! (erano le 18.30, per la cronaca). La cara Wendy mi dice che ora devo aspettare un'ora in aereoporto prima che arrivino! Vado fumare una sigaretta, tirando fuori dal bagaglio a mano un accendino sapientemente nascosto tra i vestiti in modo che al precedente check-in non venisse buttato via, e noto una signorina che, andando avanti e indietro mi vede e mi chiede qualcosa. Io rispondo che sto aspettando un mio amico e la mando via...dopo qualche minuto torna indietro e mi chiede se devo andare a Chengdu...con un gocciolone di sudore che mi scende dalla fronte chiedo con voce flebile: "Ma perchè, non siamo a Chengdu qui...?" "No, questo è lo scalo, stavo cercando proprio lei perchè è l'ultimo rimasto a salire sull'aereo per Chengdu!" PIRLA, è l'unica parola che mi viene in mente...ma che colpa ne ho, nessuno mi aveva parlato di uno scalo!

Mi appresto quindi a passare un altro check-in, tra l'ilarità generale del personale di terra che mi aspettava e, dimenticando di nascondere l'accendino, me lo buttano via! Ma come??? Tanta fatica per niente!

Salgo quindi sull'aereo e mi appresto a farmi un'altra ora e mezza di volo prima di arrivare nella "vera" Chengdu...

martedì 22 luglio 2008

COSA SUCCEDE?

Innanzitutto chiedo scusa se alcune frasi sembreranno senza senso. Ho la febbre e le mie gia' precarie funzioni cerebrali sono ulteriormente rallentate, per non parlare del fatto che non ho intenzione di rileggere tutto una volta che l'ho scritto.
Comunque, vorrei farvi sapere brevemente come procede qui.
I miei colleghi italiani sono andati via sabato 19, lasciandomi in un dormitorio mezzo vuoto, se non fosse per i tagliagole/mangialupi della Georgia che vogliono menarmi da quando sono arrivato (ancora non ho capito perche'...), e qualche koreano chiassoso. In teoria senza italiani di mezzo dovrei essere obbligato a parlare la lingua a mandorla, anche se rimane qualche altro amico straniero, come per esempio James o Kirsten, con i quali sfoggio le mie abilita' nel comunicare in inglese.
Il clima ora come ora e' abbastanza triste. "TE LO SEI VOLUTO E TI STA BENE!", mi sento rimbombare nelle orecchie. Boh, forse e' cosi'. Non so, sara' il fatto che non sto bene che mi deprime abbastanza, o alcune non felici vicissitudini intercorse nei giorni passati, riguardanti argomenti personali che non voglio stare a discutere qui, che mi hanno parecchio buttato giu', fatto sta che ho le batterie un po' scariche. Spero di ripartire presto.
Alcune buone nuove.
Ho superato, grazie a qualche imprescrutabile intercessione divina, tutti gli esami che dovevo superare durante la mia permanenza qui, quindi ora posso stare piu' tranquillo almeno da quel punto di vista, e occupare il rimanente tempo a migliorare la mia conoscenza del cinese e cominciare a preparare gli esami per l'universita' in Italia.
Il clima qui e' seriamente tropicale! Fa un caldo boia, e il tasso d'umidita' mina giornalmente al Ph della mia pelle.
Il viaggio in Tailandia e' andato bene. Scrivero' un post in futuro a riguardo, non mancando di inserire alcune foto, specialmente delle spiagge!
Discorso ritorno: l'agenzia italiana mi sta facendo girare non poco le pal..! Settimane fa ho chiesto di posticipare la mia data del rientro verso il 20 di agosto, ma dopo qualche giorno mi e' stato detto che quel periodo sarebbe stato molto problematico sia per la disponibilita' dei posti, a causa delle olimpiadi, sia per la penale che avrei dovuto pagare, pari quasi all'intero costo del biglietto andata/ritorno. Ad oggi, non so ancora quando potro' tornare, spero prima di settembre in ogni caso, per tanti motivi...
Ora vado a stendermi un po' visto che la testa mi sta scoppiando!
Un abbraccio a tutti

domenica 6 luglio 2008

AMICI, COME DIFFICILMENTE SE NE TROVANO...












I mesi passati qui mi hanno dato l'occasione di conoscere delle persone veramente fantastiche, con le quali ho stretto dei bellissimi rapporti, che mi hanno fatto sentire un po' più a casa, che mi hanno fatto sorridere anche quando il mio umore me lo impediva, e con le quali mi sono sentito completamente a mio agio sin dai primi giorni. Ho sempre ritenuto le amicizie fatte all'estero come una sorta di legame ancora più stretto di quello che si può contrarre nel proprio paese, sarà perchè si diventa un po' una famiglia, o perchè non sono mai stato particolarmente fortunato con le amicizie casalinghe, fatto sta che si è creato fra noi un vero e proprio "Team" che sicuramente lascerà una delle impronte più profonde nel mio cuore. Il Team è composto da due mie colleghe italiane, Silvia e Lidia, James, americano del Sud, estremamente divertente (per non dire un vero e proprio coglione patentato!:)) dalle battute improponibili, Kirtsten e Patrick, due colossi austriaci (non stanno assieme) che studiano architettura qiu (???), Sean, coreano, e Emily, altra coreana fuori di testa.


Qualche sera fa abbiamo quella che probabilmente è stata l'ultima serata del Team al completo, in quanto alcuni membri presto ritorneranno nel loro paese d'origine. Una serata veramente divertente, come poche altre volte è successo. Cena al nostro ristorante preferito e poi Karaoke. Niente di particolare, tranne che per il fatto che non abbiamo avuto un minuto di seguito senza scompisciarci dalle risate.


Come regalo d'addio Patrick ci regalato una specie di poster con le foto dei nostri occhi. Un'idea semplice ma che ritengo solamente geniale! In quegli occhi si vede tutti noi.


Vi adoro ragazzi!

martedì 1 luglio 2008

IL RITORNO DI SBERLA

Salve a tutti. Vorrei chiedere scusa per la prolungata assenza, ma è stato periodo d'esami, e tra una passeggiata a Canton per sostenere un esame improponibilmente difficile, e gli esami qui al campus, non ho avuto molto tempo per scrivere sul blog, oltre al fatto che come vorrei ricordarvi sono senza pc, e quindi è abbasgtanza uno sbatimento ogni volta.
Bene, dove eravamo rimasti? Allora, domani c'è l'ultimo esame, e ovviamente il più bastardo: la versione cinese del listening, ovvero l'ascolto. Dopo questo, sono in teoria libero dallo studio. Settimana prossima spicco il volo verso la Tailandia! Una settimana di vacanze meritatissime (NON SCUOTETE LA TESTA!) in un altro posto esotico! Non vedo l'ora di andarci, anche perchè se non ci fossi andato adesso non penso che avrei trovato un biglietto dall'Italia a 150 euro andata e ritorno! MMUUUAHAHAHAHAH!!!
Veniamo alle news, che probabilmente saprete già.
Visto che il pensiero di tornare in Italia mi intristiva abbastanza, e che sento di dover fare di più per aumentare il mio livello di cinese, ho deciso si starmente qui ancora un mesetto, e quindi di tornare verso la fine di agosto. Nel frattempo vorrei cercare un lavoretto come insegnante di cinese per bambocci cinesi spocchiosi, visto che qui basta essere un straniero e ti stragapagano, in modo da coprire un po di spese.
Per il resto tutto procede strabene, e ora che i corsi sono finiti vedrò di dedicarmi meglio e come più mi si confà allo studio della lingua cinese sul campo. (Gentilmente venga risparmiato ogni genere di battutina, sarebbe banale e prevedibile), soprattutto visto che la ciurma italiana se ne andrà, avrò più modo di frequentare stranieri e di impratichirmi nel parlato, visto che ancora scarseggia un po'.
Appena possibile cercherò di mettere qualche nuova foto e di raccontare qualche altra mirabolante peripezia dalla terra degli involtini primavera!
Un abbraccio

sabato 7 giugno 2008

E TU VULIV 'A PIZZA, 'A PIZZA, 'A PIZZA...



Settimana scorsa si è tenuta in un locale la festa di compleanno di un ragazzo texano (tra l'altro, lo stesso ragazzo ha tenuto un'altra festa di compleanno anche a marzo...bah...)

Una delle regole per entrare gratis e avere drink gratis tutta la sera (a detta sua) era di andare travestiti da qualcosa. Ora, la mia idea iniziale era quella di vestirmi da Super Mario, idea assolutamente FIKISSIMAAAA! Ma dopo aver girato come un idiota un bel po' di negozi ed essere stato deriso e/o guardato male dalle commesse, ho imparato che in Cina non esistono le salopette da uomo! Ci sono solo le salopette da donna, e per di più corte! MA CAVOLO! Ecco perchè mi guardavano strano e se la sghignazzavano, chissà cos'hanno pensato di questo esempio di puro maschio latino!

Comunque, mi stavo ormai rassegnando ad una serata analcolica, quando mi è venuto in mente il MITICO Paese dal quale provengo e i suoi prodotti più tipici, e tra tutti ha vinto l'amata (e spesso sognata) pizza, per cui ho deciso di vestirmi da pizzaiolo. Mai fatta scelta più giusta! Diciamo che se mi va male col cinese, ho sicuramente trovato un altro ambiente in cui mi amalgamo alla perfezione! Quindi sono prima andato in mensa a farmi prestare un cappello da cuoco e un grembiule (che ho ancora io...MMUUAHAHAHAH!), e poi ho comprato una maglietta bianca (che per la cronaca dovrebbe essere una XL di taglia!) e dei pantaloni bianchi, Mi sono armato di pennelli e ho piazzato sulla maglietta la scritta "MAMMA MIA PIZZA", cospargendo dopo l'indumento con un po' di sugo al ragù che pascolava nel mio frigo da almeno quattro settimane...Il risultato è stato semplicemente fantastico, a detta di tutti!

Tornando alla festa, non è stata tutto sto granchè...Innanzitutto, si entrava gratis anche se non vestiti da idioti, e i drink a sbafo erano uno o al massimo due, e poi il locale era strapieno di gente (per lo più vestita normalmente!) Ma fa niente, ci siamo divertiti lo stesso, anche solo a guardare la scompostezza con cui ballano i cinesi!
PS: le altre due brutte ceffe sono il Capitano Silvia e il mozzo Lidia.
PPS: Non sono uscito con due scarpe diverse, stavo decidendo ancora quale mettere. Alla fine hanno vinto le nere

lunedì 26 maggio 2008

NON HO PIU' RESISTITO...






Alla fine ho ceduto. E mi sono pentito di averlo fatto così tardi! Ieri, preso dalla enorme voglia di mangiare BENE e di cucinare mi sono comprato una piastra elettrica, così adesso posso preparare i piatti che più mi piacciono e sentirmi un po' più vicino a casa.

Qui le piastre elettriche vanno tantissimo e hanno costi bassi per l'Italia e relativamente bassi per la Cina. Questa l'ho pagata il corrispettivo di circa 16 euro, e in regalo mi hanno dato una pentola. Fin'ora avevo rinunciato all'idea perchè mi dava fastidio il pensiero di doverla lasciare qui una volta giunta la data della partenza, ma poi ho pensato che sarebbe stata cosa buona e giusta portarla in Italia, visto che in campeggio potrebbe fare la differenza e che i prezzi di cotali aggeggi nel Bel Paese sono decisamente più alti.

Così ieri mi sono lanciato in una spesa furiosa e oggi mi sono fatto degli ottimi spaghetti alla carbonara! Il bacon ha supplito alla pancetta, alla fine trattasi della stessa cosa, e purtroppo ho dovuto rinunciare all'introvabile parmiggiano (il pecorino non mi sono neanche sognato di cercarlo visto che sarebbe più facile trovare un lingotto d'oro per terra che questo tipo di formaggio). Il risultato è stato comunque ottimo, e io ero al colmo della felicità! Ormai ho imparato a farmi bastare le piccole cose!

Ovviamente poi mi sono ritrovato faccia a faccia con un'altra realtà riposta ormai nel dimenticatoio...lavare i piatti...