venerdì 1 agosto 2008

DOTTORE PER UN GIORNO...Parte Prima


Cina, terra dalle mille meraviglie e dalle mille prese per il culo. Grandi o piccole che siano, tali rimangono. Perchè dico questo? Perchè quello che vi sto per raccontare seriamente non l'ho mai sentito in Italia nè da nessun'altra parte, e un po' dispiace, vista l'ilarità generale della cosa.

Un paio di settimane fa sono stato contattato da una gentile signorina che mi ha offerto un lavoro un po' particolare (niente a che vedere con la vendita a poco prezzo del mio italico corpicino!).

Miss Joy, questo il nome della tizia, lavora per una compagnia cinese che da qualche tempo ha cominciato a vendere in Cina un macchinario di fattura italiana, un elettrostimolatore dalle capacità a dir poco miracolose! Secondo i produttori dovrebbe curare cellulite, smagliature, sovrebbe essere in grado di rassodare e tonificare il corpo, far scomparire le rughe, i brufoli e ad ogni Zenith permette di parlare con gli extraterrestri!

Miss Joy mi chiede se mi va di andare a Chengdu, capitale del Sichuan (sì, la regione devastata dai recenti terremoti) e far finta di essere un dottore italiano mandato apposta per illustrare, davanti a dei ricchi e spocchiosi cinesi, i benefici del macchinario e spiegare le varie teorie scientifiche secondo le quali questo portento della tecnologia moderna dovrebbe fare tutto quello per il quale è stato creato. Io, che con tutto ciò che è scientifico non ci azzecco proprio niente, ovviamente non mi tiro indietro e prendo l'offerta al volo anche perchè in ballo c'era una lauta ricompensa pecuniaria, e tutte le spese pagate, incluso volo, vitto, alloggio, giri per la città e varie amenità. Per non ricordare il fatto che qui un po' mi sto rompendo...

In pratica sarei dovuto andare in questa conferenza in un lussuoso hotel 5 stelle di Chengdu, fare il dottore italiano che sale sul palco e legge qualche cavolata in inglese e se necessario far provare il macchinario a qualche potenziale acquirente. Per evitare di folgorare qualcuno, prima di partire mi è stato insegnato come azionare il miracolo elettronico (cosa di cui sarebbe capace anche un bambino di 6 anni) e inoltre mi è stata data una copia del discorso da leggere. La gitarella era programmata dal 29 al 31 luglio, mentre avrei lavorato solamente il 30. Ora di preparativi quindi! Camicia, giacca, cravatta, scarpe eleganti appena comprate (che si riveleranno dolorosissime!), e qualche medicina per il mal di pancia, visto che il Sichuan è famoso per i piatti particolarmente piccanti!

Un giorno prima della partenza, vengo informato che Miss Joy, che avrebbe dovuto aiutarmi con la lingua, visto che tutti gli altri "addetti ai lavori" non spiccicano una sillaba di inglese, non può venire...ma niente panico, ormai il mio cinese ha raggiunto livelli incredibili! Pensate che avolte riesco perfino a ordinare al ristorante quello che veramente voglio! Che motivo c'è quindi di preoccuparsi...beh...sì...

Bello e sbarbato, mi avvio in aereoporto, puntuale come un orologio calabrese! Purtroppo durante il viaggio mi trovo ad essere da solo, "Ma - penso io - con tutte le volte che ho viaggiato da solo che problemi vuoi che siano!" Mi avvio quindi al check-in, scovato per caso viste le incomprensibili e veloci scritte cinesi sui pannelli e fiero e baldanzoso mi avvio verso il velivolo designato. Appena salito sull'aereo mi accorgo che non sarebbe stato un volo piacevole...una schiera di bambini cinesi si fa largo tra la folla e prende posti a cavolo, scatenando le urla degli assistenti di volo e di quelli che a mio parere erano le loro inette figure familiari! Mi siedo quindi con maschia prepotenza nel mio posto (non dopo aver scacciato un bimbo trippone che me lo voleva fregare!) e recitando qualche sutra buddhista per richiamare la mia pace interiore attendo il decollo. Il volo dura un'ora e un tocco, accompagnato da schiamazzi vari e dal pianto ININTERROTTO di un bambino un paio di file più avanti. Mi precipito fuori dall'aereo pronto ad incontrare Miss Wendy, colei che, col tipico cartellone con sopra scritto un nome, mi doveva venire a prelevare. Arrivo alla sezione "Arrivi" e...non c'è nessuno per me! MA COME??? Io, un eminente rappresentante della medicina internazionale arrivo per svolgere un importantissimo lavoro per la salute mondiale, E NON C'E' nessuno ad accogliermi con ghirlande profumate e petali di rosa sparsi per terra??? Con voce un po' stizzita la chiamo, e in un cinese maccheronico le faccio sapere che sono arrivato. Lei, sorpresa, mi dice "Ma ti aspettavamo per le 21!". "Incompetenti" penso, "meno male che avete comprato voi il biglietto! (erano le 18.30, per la cronaca). La cara Wendy mi dice che ora devo aspettare un'ora in aereoporto prima che arrivino! Vado fumare una sigaretta, tirando fuori dal bagaglio a mano un accendino sapientemente nascosto tra i vestiti in modo che al precedente check-in non venisse buttato via, e noto una signorina che, andando avanti e indietro mi vede e mi chiede qualcosa. Io rispondo che sto aspettando un mio amico e la mando via...dopo qualche minuto torna indietro e mi chiede se devo andare a Chengdu...con un gocciolone di sudore che mi scende dalla fronte chiedo con voce flebile: "Ma perchè, non siamo a Chengdu qui...?" "No, questo è lo scalo, stavo cercando proprio lei perchè è l'ultimo rimasto a salire sull'aereo per Chengdu!" PIRLA, è l'unica parola che mi viene in mente...ma che colpa ne ho, nessuno mi aveva parlato di uno scalo!

Mi appresto quindi a passare un altro check-in, tra l'ilarità generale del personale di terra che mi aspettava e, dimenticando di nascondere l'accendino, me lo buttano via! Ma come??? Tanta fatica per niente!

Salgo quindi sull'aereo e mi appresto a farmi un'altra ora e mezza di volo prima di arrivare nella "vera" Chengdu...

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