Questi nomi, sconosciuti alla maggior parte della popolazione italica, appartengono in realtà a due luoghi particolarmente famosi in Cina. "Famosi per cosa?", direte voi. Famosi per essere unici nel loro genere, in quanto offrono uno spettacolo veramente meraviglioso, con fiumi e montagne che in nessun'altra parte della Cina si possono vedere, a causa della loro particolare conformazione, tant'è che sono raffigurate nella banconota da 20 Yuan.
Durante il ponte del 4 aprile, avendo tre giorni a nostra disposizione, abbiamo deciso di imbarcarci in questa avventura. E di avventura si è trattata, a cominciare dal viaggio...
Il tour era stato organizzato da un'agenzia alla quale si sono rivolti alcuni nostri compagni, e che alla fine ci ha proposto una soluzione che comprendeva viaggio, vitto, alloggio e spostamenti a dei prezzi veramente economici. Purtroppo il viaggio era in pullman...dico purtroppo perchè per arrivare alla meta abbiamo dovuto fare 12 ore di puro terrore, visto lo stile di guida dei conducenti, e altrettante ore le abbiamo fatte per tornare...per non parlare della scomodità intrinseca nel passare la notte in un pullman...ma vabbè, non fa niente, siamo giovini e qualche sbattimento lo si fa volentieri, e poi ci sono le soste in autogrill per sgranchirsi le membra anchilosate...gli autogrill...ecco, scordatevi tutto quello che avete imparato sugli autogrill in altre località! In Cina gli autogrill consistono in spiazzi con qualche pompa di benzina e un bagno, assolutamente lercio e dagli odori mefistelici. Niente bar, niente negozietto per comprare una bottiglietta d'acqua, se avete sete, potete morire di disidratazione!
Quindi, dopo l'interminabile viaggio siamo arrivati all'ostello, che ci ha offerto una tipica colazione locale: latte caldo di soia, uova sode, noodles (spaghetti ovviamente scotti) in brodaglia con pezzi di carne, arachidi e altre cosette sottaceto e baozi (i paninelli mezzi crudi)...mmm, che delizia!
Rimpinzata la trippa, siamo partiti per scoprire le bellezze del luogo, e così è stato. Paesaggi mai visti prima si sono rivelati davanti ai nostri occhi, infondendoci una sensazione di calma e pace, e abbiamo capito subito perchè quel posto fosse così famoso in Cina. Il tempo non era ottimo, ma le nuvole e quel po' di foschia conferiva al paesaggio un non so che di mistico che stava proprio a pennello.
Purtroppo nei viaggi organizzati si hanno dei tempi, e quindi a volte abbiamo dovuto fare delle corse per goderci le attrazioni paesaggistiche, o per scivolare in mezzo alle tante bancarelle locali, inoltre la nostra guida era anche abbastanza acida e scontrosetta...sta stronza!
A parte le montagne, abbiamo visitato una grotta apparentemente famosa...in realtà niente che non ci sia anche in Italia; siamo stati avvicinati da dozzine di mendicanti che chiedevano l'elemosina e di donne coi costumi locali che chiedevano soldi per fare una foto assieme a loro (per la cronaca, io ho fatto la foto e poi ho detto che non avevo dietro il portafoglio! EHEHEH!); abbiamo fatto l'immancabile giro in barca, che alla fine era costruita con bambù ma era molto stabile, e il sottoscritto ha anche provato a manovrarla...che fatica! Abbiamo visto la pesca col cormorano, secondo la quale il pescatore, dopo aver stretto (ma non troppo) il collo del volatile con una corda per impedirgli di mangiare i pesci, lo manda a caccia, e poi gli tira fuori dalla gola il pescetto appena pescato. Molto interessante devo dire, ma chissà che rompimento di palle per i cormorani che magari su 100 pesci pescati ne possono mangiare due o tre!
Il secondo giorno siamo stati portati in un altro posto dove, oltre al solito paesaggio, erano presenti altre attrazioni, come la dimostrazione del processo originario della produzione della carta, le prime tecniche di stampa, vecchi telai in funzione e una triste gita in battello...triste per il solo (e cruciale) motivo per cui erano assoldati degli attori che dovevano fare finta di essere le tribù originarie del luogo. Per cui magari li vedevi da lontano parlare seduti e fumare una sigaretta, e appena scorgevano il battello si mettevano a ballare e gridare "UNGA BUNGA!"...sembrava di essere a Gardaland...
Comunque l'esperienza nel complesso è stata più che buona, nonostante il viaggio di ritorno, forse peggiore di quello dell'andata, vuoi per il traffico, vuoi per le strade accidentate, vuoi perchè siamo arrivati al campus alle 7 di mattina dopo una notte chiaramente insonne e, come veri gladiatori dello studio, alle 8.20 ci siamo presentati profumati e garruli in aula per riprendere le lezioni!
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