Allora, riprendiamo con Canton...
Scusate se non seguo proprio un filo logico-temporale, ma racconto le cose come mi vengono in mente.
La prima sera del nostro arrivo, dopo aver consumato un ghiotto pasto in un bel ristorantino con vista fiume, qualcuno di noi ha avuto la malsana idea di infilarsi in un mercato locale. Ora, già i mercati in Cina non sono dei bellissimi posti, vuoi per la sporcizia vuoi per le facce che si possono trovare, ma la sensazione che abbiamo avuto per tutto il tempo girando le stradine di questo mercato di roba varia (per lo più esseri viventi che presto non lo sarebbero stati più) è stata di continuo pericolo di morte...Eravamo gli unici occdentali in mezzo a cinese indaffarati a scaricare roba e fare altro. Inoltre di sera il mercato era praticamente popolato solo dai lavoratori, e vedere dei ragazzi occidentali con bei vestiti e macchine fotografiche ha fatto restare male non pochi di loro, che sembravano non sapere se ridere, insultarci, o esporci assieme alla loro merce.
Vabbè, esperienza senza dubbio interessante, anche se un po' raccapricciante, soprattutto vedendo certe scene come l'asino morto che pendeva da un camion (non ho avuto il coraggio di fotografarlo, viste le facce che mi osservavano mentre lo guardavo).
Un altro posto carino che abbiamo visitato è stato il Giardino delle Orchidee, anche se di orchidee non ce n'erano in quanto non era proprio periodo...ma era comunque molto bello e caratteristico, con pagode in mezzo ad un lago nelle quali si poteva degustare un ottimo tè cinese. Dappertutto poi c'erano statue, archi finemente decorate e decine di piante diverse, delle quali ovviamente ignoro il nome. Per fortuna il tempo era ottimo e abbiamo gustato questa rilassante passeggiata nel verde come non potevamo fare altrimenti.
La cucina cantonese è rinomata in tutta la Cina e oltre, ma c'era un piatto in particolare che più di tutti stimolava il mio interesse e una incedibile curiosità: il serpente. I serpenti non sono carini, e nemmeno simpatici, quindi ho pensato che non mi avrebbe causato particolari problemi di coscienza divorarmene uno. Il primo passo è stato chiedere dove si potesse mangiare un buon piatto a base di serpe, e la receptionist del nostro albergo, tra il divertito e il disgustato, ce ne ha consigliato uno, il migliore di Canton, a detta sua. Per fortuna non era lontano dalla nostra posizione, quindi affamati e incuriositi ci siamo diretti a destinazione.
Un posto veramente elegante è quello che ci si è presetato davanti. Dopo l'ingresso il ristorante si apriva praticamente su un cortile interno nel quale erano sparsi i vari tavoli, ma prima di arrivare a quel punto abbiamo potuto capire di che filosofia erano i proprietari (la filosofia del "Mangia tutto ciò che si muove") grazie alla vista di un piccolo coccodrillo squartato e adagiato su un cassone! Yummi!
Oltre al coccodrillo, c'era una moltitudine di animali ancora vivi da poter scegliere come pasto (grazie a Dio niente cani o gatti!): pesci, tartarughe (povere...), serpenti di diverse specie, crostacei e chi più ne ha più ne metta. Subito abbiamo chiesto consigli su quale serpente poter gustare fritto, così il cameriere ce ne ha suggerito una specie. I serpenti, uno a testa, saranno stati lunghi non più di 40cm enon molto spessi. Quello che è seguito dopo, mi ha fatto venire la pelle d'oca...
Sapere come si ammazzano i serpenti in un ristorante? No? Ora ve lo dico io!
Si prende la bestiola e la si mette in un sacco di plastica, all'angolo del quale viene praticata un'apertura. Poi il sacco, chiuso a dovere, viene immerso con gli animali ancora vivi in acqua bollente. Seguono convulsioni e scosse da parte del serpente sofferente e quando tutto finisce, le serpi ormai morte, e in uno stato semi-rigido, vengono rovesciate sul tagliere, squamate, decapitate, private delle interiora e quindi portate in cucina! Buon Appetito!
A parte ciò, la volta dopo che li abbiamo rivisti erano tagliati a pezzettini e croccanti, con la pelle anch'essa fritta e adagiata di lato! Il sapore non era per niente male, anche se c'era poco da mangiare e si doveva stare attenti alla colonna vertebrale e relative costolette, sottili come spine di pesce. Dopo un po' di sensazione strana iniziale, tutto è proseguito nel più naturale dei modi. L'unica cosa che non mi è piaciuta è stata la pelle, aveva un sapore di, boh, sporco.
L'ultima mezza giornata abbiamo fatto un breve giro in un mercato (questa volta affollato) di roba varia e poi siamo andati a prendere il treno per il ritorno.
Una bella esperienza quella a Canton. Posso dire di aver visto la vera Cina per la prima volta solamente allora. Nell'aria si respirava, oltre allo smog, storia, cultura, un passato imponente alle spalle e un futuro caotico. Sì, perchè a Canton i grattacieli si mescolano a stradine vecchie e sporche, i centri commerciali si alternano a negozietti dotati a mala pena della luce elettrica, e in ogni angolo c'è qualcosa che attira l'attenzione, vuoi che sia un incensiere per propiziarsi la buona sorte, o dei bambini che se la spassano tantissimo con una gomma bucata, tutto contribuisce a creare un'atmosfera affascinante dalla quale è impossibile non venire travolti.