lunedì 26 maggio 2008

NON HO PIU' RESISTITO...






Alla fine ho ceduto. E mi sono pentito di averlo fatto così tardi! Ieri, preso dalla enorme voglia di mangiare BENE e di cucinare mi sono comprato una piastra elettrica, così adesso posso preparare i piatti che più mi piacciono e sentirmi un po' più vicino a casa.

Qui le piastre elettriche vanno tantissimo e hanno costi bassi per l'Italia e relativamente bassi per la Cina. Questa l'ho pagata il corrispettivo di circa 16 euro, e in regalo mi hanno dato una pentola. Fin'ora avevo rinunciato all'idea perchè mi dava fastidio il pensiero di doverla lasciare qui una volta giunta la data della partenza, ma poi ho pensato che sarebbe stata cosa buona e giusta portarla in Italia, visto che in campeggio potrebbe fare la differenza e che i prezzi di cotali aggeggi nel Bel Paese sono decisamente più alti.

Così ieri mi sono lanciato in una spesa furiosa e oggi mi sono fatto degli ottimi spaghetti alla carbonara! Il bacon ha supplito alla pancetta, alla fine trattasi della stessa cosa, e purtroppo ho dovuto rinunciare all'introvabile parmiggiano (il pecorino non mi sono neanche sognato di cercarlo visto che sarebbe più facile trovare un lingotto d'oro per terra che questo tipo di formaggio). Il risultato è stato comunque ottimo, e io ero al colmo della felicità! Ormai ho imparato a farmi bastare le piccole cose!

Ovviamente poi mi sono ritrovato faccia a faccia con un'altra realtà riposta ormai nel dimenticatoio...lavare i piatti...

mercoledì 21 maggio 2008

IL DOVERE DI OGNI BUON REPORTER















A volte, a noi reporter dal mondo toccano compiti non sempre piacevoli, situazioni che preferiremo evitare, ma il nostro codice deontologico ci impone di non sfuggire da cotali doveri, rendendo il nostro pubblico partecipe delle esperienze vissute...



NON E' QUESTO IL CASO! AHAHAHAHAH!!!!!!!!



Settimana scorsa mi è stato proposto di partecipare (da spettatore, ma ovviamente solo perchè non sono cinese!) alla competizione di modelle e modelli delle varie università e istituti di Shenzhen. Come mi sembra giusto, a me e alle due altre ragazze italiane che sono venute con me, ci sono stati assegnati dei posti VIP, questo vuol dire evitare la coda chilometrica prima dell'esibizione e avere un punto di vista decisamente favorevole rispetto agli altri comuni mortali.



Tralasciando la qualità scadente della maggior parte dei vestiti, ideati e creati da studenti universitari con gli occhi a mandorla, il tutto è durato più di cinque ore, tra passerelle, canzoni (stonate, per opera di uno dei dieci cinesi ciccioni che ha la Cina) e balletti vari di pseudo ballerini di hip hop (c'è chi tra di voi si sarebbe messo le mani nei capelli, in quanto l'energia messa nel ballo era la stessa utilizzata da una una ottantenne nel preparare una torta paradiso...)



Passiamo ai modelli e alle modelle...



Modelli....



...



Ok, passiamo alle modelle...



No, seriamente, i ragazzi cinesi sono brutti. Senza mezzi termini. Questa nazione sta facendo affiorare in me una buona dose di autostima. A parte l'altezza, (che SIA CHIARO, NON è mezza bellezza, ma semplicemente una schiena più curva nella vecchiaia! Se...vabbè...) questi "modelli" erano veramente bruttini. Si salva solo il numero 28, che poi ha vinto la gara (infatti non c'era un vincitore tra i ragazzi e una vincitrice tra le fanciulle, ma uno solo avrebbe trionfato...altra cazzata, come si può non dividere le categorie???)



Le modelle!



Innanzitutto c'è da dire che chi ha scelto le partecipanti poteva fare di meglio. Sia chiaro, qualche elemento veramente carino c'era, ma altre sembravano prese all'ultimo minuto per fare numero. Da quella che camminava con la schiena proiettata all'indietro in una posa estremamente ridicola, alla sosia di Gollum, a quella che aveva preso in prestito le orecchie di Dumbo...misteri della fede.



Guardatevi le foto e ridete e/o rodete!

venerdì 16 maggio 2008

COSE BUONE DAL MONDO...Parte Seconda






Oggi sono andato a fare la spesa al Walmart, catena (credo) anglosassone. Fatto sta che ho fatto incetta di sapori a me conosciuti:


Sugo Barilla al Ragù e all'Arrabbiata


Cereali Kellogs, naturali e al cioccolato!


I KINDER BUENO, che la mamma non fa mai mancare nella dispensa di casetta mia!


e altre cosine come una ciabatta che dovrebbe essere italiana (per lo meno l'aspetto è quello del pane italiano), il tonno in scatola, il salame...ero contentissimo all'uscita dal supermercato!


Stasera proverò a farmi i soliti spaghettini cinesi istantanei col sugo al ragù della Barilla. So che non è per niente la stessa cosa, ma fidatevi che al solo pensiero mi stanno venendo le lacrime agli occhi per la felicità!


Inoltre ho comprato gli SCOTTEX! "E sti caz..!", penserete voi, ma non avete idea di quanto li abbia cercati in giro invano fin'ora, dovendomi accontentare di fazzoletti al profumo di mughetto per asciugare le copiose bave durante i pasti. E ancora, finalmente ho trovato delle pezzuole per la polvere. "E ancora sti caz..!!", sarà la vostra risposta...ma non sapete qui quanta polvere si crea e con quanta facilità, e fin'ora mi sono dovuto servire di spugnette che sembravano riprodurre la polvere al posto di trattenerla!


vabbè, ora scappo a fare la doccia perchè puzzo abbastanza!


Ciao!

giovedì 15 maggio 2008

ANCHE QUESTO E' POSSIBILE IN CINA...



Il mio pc è ancora fuori uso, ma vedrò di non farmi ostacolare dal rendervi partecipi delle inverosimili situazioni che possono capitare qui!

Qualche giorno fa, mi è stato proposto di lavorare durante una esibizione di articoli per la casa, a quanto pare particolarmente famosa qui a Shenzhen (http://www.yizhanzx.com/). "Perchè no?", ho pensato, e ignaro praticamente di tutto ho accettato, ritenendo la cosa un simpatico fuori programma rispetto le ormai consuete giornate da studentello. Il giorno prima dell'esibizione, ho incontrato la ragazza che mi ha proposto il lavoro in modo che mi spiegasse bene di cosa si trattava. In pratica, dovevo fare finta di essere un rappresentante di una ditta italiana che aveva stretto una un contratto con gli organizzatori dell'esibizione per un rifornimento di materiali del valore di tot milioni di Yuan...sarei dovuto salire sul palco, sorridere, sedermi e fare finta di fare qualche firma, sorridere ancora e farmi fare qualche foto. Il tutto per 500 Yuan e un regalo del valore di circa 700 Yuan (500 Yuan sono meno di 50 Euro, ma tenete conto che qui uno stipendio medio è di circa 2000 Yuan al mese, e portarsi a casa tale malloppo per 10 minuti di "lavoro" è un affarone!).

La mattina dopo siamo andati all'esibizione. Eravamo quattro stranieri, ma avevano bisogno solo di due. Il sottoscritto alla fine è stato scartato perchè sembrava troppo giovane...(ma cazzo!) "Addio soldi e regalo", ho pensato. Quindi sono andato in giro per la fiera e ho assistito da spettatore alla farsa. Dopo siamo andati assieme a pranzo in un ristorante di lusso, ed è qui che il tipo che ci ha ingaggiati tira fuori quattro bustarelle rosse e il mitico regalo! In sostanzza, senza fare niente, solamente perchè sono straniero, mi sono portato a casa tutto quello che mi era stato promesso! Il regalo consiste in un bellissimo set da tè in terracotta rossa, con tanto di certificato di autenticità!

La Cina a volte è un gran bel posto!

martedì 13 maggio 2008

LA PREGHIAMO DI ATTENDERE...

Vorrei comunicarvi brevemente che il mi pc ha fuso (ancora per circostanza ignote) e che quindi il blog subirà una nuova battuta d'arresto, questa volta giustificata, finchè gli ottimi tecnici cinesi (!) non avranno riparato il guasto.
Nel frattempo volevo rassicurare quelle quattro persone che, dopo aver sentito del terremoto del terribile terremoto si sono preoccupate per me, (due delle quali erano i miei genitori, e la terza era la mia ragazza...) che grazie a Dio la scossa è avvenuta a migliaia di Kilometri da Shenzhen, e quindi qui non abbiamo sentito proprio niente.
In ogni caso, mi sembra doveroso rivolgere uno sguardo al cielo e ricordare le vittime di questo disastro. A prescindere da un credo religioso che si può avere o meno, credo che tragedie del genere colpiscano indistintamente tutte le persone dotate di un minimo di sensibilità.
Inoltre, con una mano sulle palle (visto che altro non si può fare), si può solo sperare che non succeda a noi e alle persone a noi care.
Un saluto a tutti.

sabato 10 maggio 2008

GUILING E YANGSHUO



















Questi nomi, sconosciuti alla maggior parte della popolazione italica, appartengono in realtà a due luoghi particolarmente famosi in Cina. "Famosi per cosa?", direte voi. Famosi per essere unici nel loro genere, in quanto offrono uno spettacolo veramente meraviglioso, con fiumi e montagne che in nessun'altra parte della Cina si possono vedere, a causa della loro particolare conformazione, tant'è che sono raffigurate nella banconota da 20 Yuan.



Durante il ponte del 4 aprile, avendo tre giorni a nostra disposizione, abbiamo deciso di imbarcarci in questa avventura. E di avventura si è trattata, a cominciare dal viaggio...



Il tour era stato organizzato da un'agenzia alla quale si sono rivolti alcuni nostri compagni, e che alla fine ci ha proposto una soluzione che comprendeva viaggio, vitto, alloggio e spostamenti a dei prezzi veramente economici. Purtroppo il viaggio era in pullman...dico purtroppo perchè per arrivare alla meta abbiamo dovuto fare 12 ore di puro terrore, visto lo stile di guida dei conducenti, e altrettante ore le abbiamo fatte per tornare...per non parlare della scomodità intrinseca nel passare la notte in un pullman...ma vabbè, non fa niente, siamo giovini e qualche sbattimento lo si fa volentieri, e poi ci sono le soste in autogrill per sgranchirsi le membra anchilosate...gli autogrill...ecco, scordatevi tutto quello che avete imparato sugli autogrill in altre località! In Cina gli autogrill consistono in spiazzi con qualche pompa di benzina e un bagno, assolutamente lercio e dagli odori mefistelici. Niente bar, niente negozietto per comprare una bottiglietta d'acqua, se avete sete, potete morire di disidratazione!



Quindi, dopo l'interminabile viaggio siamo arrivati all'ostello, che ci ha offerto una tipica colazione locale: latte caldo di soia, uova sode, noodles (spaghetti ovviamente scotti) in brodaglia con pezzi di carne, arachidi e altre cosette sottaceto e baozi (i paninelli mezzi crudi)...mmm, che delizia!



Rimpinzata la trippa, siamo partiti per scoprire le bellezze del luogo, e così è stato. Paesaggi mai visti prima si sono rivelati davanti ai nostri occhi, infondendoci una sensazione di calma e pace, e abbiamo capito subito perchè quel posto fosse così famoso in Cina. Il tempo non era ottimo, ma le nuvole e quel po' di foschia conferiva al paesaggio un non so che di mistico che stava proprio a pennello.



Purtroppo nei viaggi organizzati si hanno dei tempi, e quindi a volte abbiamo dovuto fare delle corse per goderci le attrazioni paesaggistiche, o per scivolare in mezzo alle tante bancarelle locali, inoltre la nostra guida era anche abbastanza acida e scontrosetta...sta stronza!



A parte le montagne, abbiamo visitato una grotta apparentemente famosa...in realtà niente che non ci sia anche in Italia; siamo stati avvicinati da dozzine di mendicanti che chiedevano l'elemosina e di donne coi costumi locali che chiedevano soldi per fare una foto assieme a loro (per la cronaca, io ho fatto la foto e poi ho detto che non avevo dietro il portafoglio! EHEHEH!); abbiamo fatto l'immancabile giro in barca, che alla fine era costruita con bambù ma era molto stabile, e il sottoscritto ha anche provato a manovrarla...che fatica! Abbiamo visto la pesca col cormorano, secondo la quale il pescatore, dopo aver stretto (ma non troppo) il collo del volatile con una corda per impedirgli di mangiare i pesci, lo manda a caccia, e poi gli tira fuori dalla gola il pescetto appena pescato. Molto interessante devo dire, ma chissà che rompimento di palle per i cormorani che magari su 100 pesci pescati ne possono mangiare due o tre!



Il secondo giorno siamo stati portati in un altro posto dove, oltre al solito paesaggio, erano presenti altre attrazioni, come la dimostrazione del processo originario della produzione della carta, le prime tecniche di stampa, vecchi telai in funzione e una triste gita in battello...triste per il solo (e cruciale) motivo per cui erano assoldati degli attori che dovevano fare finta di essere le tribù originarie del luogo. Per cui magari li vedevi da lontano parlare seduti e fumare una sigaretta, e appena scorgevano il battello si mettevano a ballare e gridare "UNGA BUNGA!"...sembrava di essere a Gardaland...



Comunque l'esperienza nel complesso è stata più che buona, nonostante il viaggio di ritorno, forse peggiore di quello dell'andata, vuoi per il traffico, vuoi per le strade accidentate, vuoi perchè siamo arrivati al campus alle 7 di mattina dopo una notte chiaramente insonne e, come veri gladiatori dello studio, alle 8.20 ci siamo presentati profumati e garruli in aula per riprendere le lezioni!

venerdì 9 maggio 2008

IL (MOLTO PICCOLO) ARTISTA CHE E' IN OGNUNO DI NOI







La Cina è la patria di un'arte che col tempo mi ha sempre affascinato sempre di più, sto parlando della calligrafia, o meglio, la scrittura col pennello. Quest'arte ha una tradizione millenaria, e chi si è mai cimentato con inchiostro e pennello, sa che non è per niente facile. Da buon studente (ma dove???), e quindi anche appassionato di cultura cinese, già in Italia mi ero fornito di un piccolo set per la calligrafia e avevo provato, devo dire con scarsi risultati, ad affinare la mia tecnica. Purtroppo serve la presenza di un maestro per riuscire ad imparare a scrivere col pennello, e quando ci è stato proposto un corso di calligrafia sponsorizzato dall'università di Shenzhen, mi si sono illuminati gli occhi. Quindi, dopo aver comprato carta, pennelli, inchiostro e tutto il resto del necessario, mi sono avviato alla prima lezione con l'intento di diventare un vero mastro calligrafo!


Peccato che subito ci siamo resi conto che il corso in realtà era più incentrato sulla pittura, e ben poco tempo era destinato alla calligrafia. Anzi, per essere onesti il maestro assegnatoci non si è assolutamente degnato neanche di spiegarci i rudimenti dell'uso del pennello. Al contrario, praticamente ad ogni lezione ci costringe a copiare dei dipinti fatti da lui spiegandoci quel poco che basta, e poi ci lascia al nostro destino, incavolandosi se noi, facendo magari scivolare un po' più in là la nostra fantasia, vogliamo discostarci leggermente dal disegno iniziale...Vabbè...


Per quanto riguarda la calligrafia vera e propria, mi sono munito di una serie di corsi di calligrafia in Video CD. Sono in cinese, per cui ben poco riesco a cogliere delle spiegazioni, ma almeno ci sono le immagini da seguire.


Vi mostro alcune foto del mio set da "calligrafo" e di qualche mia "opera".

lunedì 5 maggio 2008

TUTTI CONOSCONO IL RISO ALLA CANTONESE...Parte seconda



















Allora, riprendiamo con Canton...



Scusate se non seguo proprio un filo logico-temporale, ma racconto le cose come mi vengono in mente.



La prima sera del nostro arrivo, dopo aver consumato un ghiotto pasto in un bel ristorantino con vista fiume, qualcuno di noi ha avuto la malsana idea di infilarsi in un mercato locale. Ora, già i mercati in Cina non sono dei bellissimi posti, vuoi per la sporcizia vuoi per le facce che si possono trovare, ma la sensazione che abbiamo avuto per tutto il tempo girando le stradine di questo mercato di roba varia (per lo più esseri viventi che presto non lo sarebbero stati più) è stata di continuo pericolo di morte...Eravamo gli unici occdentali in mezzo a cinese indaffarati a scaricare roba e fare altro. Inoltre di sera il mercato era praticamente popolato solo dai lavoratori, e vedere dei ragazzi occidentali con bei vestiti e macchine fotografiche ha fatto restare male non pochi di loro, che sembravano non sapere se ridere, insultarci, o esporci assieme alla loro merce.



Vabbè, esperienza senza dubbio interessante, anche se un po' raccapricciante, soprattutto vedendo certe scene come l'asino morto che pendeva da un camion (non ho avuto il coraggio di fotografarlo, viste le facce che mi osservavano mentre lo guardavo).



Un altro posto carino che abbiamo visitato è stato il Giardino delle Orchidee, anche se di orchidee non ce n'erano in quanto non era proprio periodo...ma era comunque molto bello e caratteristico, con pagode in mezzo ad un lago nelle quali si poteva degustare un ottimo tè cinese. Dappertutto poi c'erano statue, archi finemente decorate e decine di piante diverse, delle quali ovviamente ignoro il nome. Per fortuna il tempo era ottimo e abbiamo gustato questa rilassante passeggiata nel verde come non potevamo fare altrimenti.



La cucina cantonese è rinomata in tutta la Cina e oltre, ma c'era un piatto in particolare che più di tutti stimolava il mio interesse e una incedibile curiosità: il serpente. I serpenti non sono carini, e nemmeno simpatici, quindi ho pensato che non mi avrebbe causato particolari problemi di coscienza divorarmene uno. Il primo passo è stato chiedere dove si potesse mangiare un buon piatto a base di serpe, e la receptionist del nostro albergo, tra il divertito e il disgustato, ce ne ha consigliato uno, il migliore di Canton, a detta sua. Per fortuna non era lontano dalla nostra posizione, quindi affamati e incuriositi ci siamo diretti a destinazione.



Un posto veramente elegante è quello che ci si è presetato davanti. Dopo l'ingresso il ristorante si apriva praticamente su un cortile interno nel quale erano sparsi i vari tavoli, ma prima di arrivare a quel punto abbiamo potuto capire di che filosofia erano i proprietari (la filosofia del "Mangia tutto ciò che si muove") grazie alla vista di un piccolo coccodrillo squartato e adagiato su un cassone! Yummi!



Oltre al coccodrillo, c'era una moltitudine di animali ancora vivi da poter scegliere come pasto (grazie a Dio niente cani o gatti!): pesci, tartarughe (povere...), serpenti di diverse specie, crostacei e chi più ne ha più ne metta. Subito abbiamo chiesto consigli su quale serpente poter gustare fritto, così il cameriere ce ne ha suggerito una specie. I serpenti, uno a testa, saranno stati lunghi non più di 40cm enon molto spessi. Quello che è seguito dopo, mi ha fatto venire la pelle d'oca...



Sapere come si ammazzano i serpenti in un ristorante? No? Ora ve lo dico io!



Si prende la bestiola e la si mette in un sacco di plastica, all'angolo del quale viene praticata un'apertura. Poi il sacco, chiuso a dovere, viene immerso con gli animali ancora vivi in acqua bollente. Seguono convulsioni e scosse da parte del serpente sofferente e quando tutto finisce, le serpi ormai morte, e in uno stato semi-rigido, vengono rovesciate sul tagliere, squamate, decapitate, private delle interiora e quindi portate in cucina! Buon Appetito!



A parte ciò, la volta dopo che li abbiamo rivisti erano tagliati a pezzettini e croccanti, con la pelle anch'essa fritta e adagiata di lato! Il sapore non era per niente male, anche se c'era poco da mangiare e si doveva stare attenti alla colonna vertebrale e relative costolette, sottili come spine di pesce. Dopo un po' di sensazione strana iniziale, tutto è proseguito nel più naturale dei modi. L'unica cosa che non mi è piaciuta è stata la pelle, aveva un sapore di, boh, sporco.



L'ultima mezza giornata abbiamo fatto un breve giro in un mercato (questa volta affollato) di roba varia e poi siamo andati a prendere il treno per il ritorno.



Una bella esperienza quella a Canton. Posso dire di aver visto la vera Cina per la prima volta solamente allora. Nell'aria si respirava, oltre allo smog, storia, cultura, un passato imponente alle spalle e un futuro caotico. Sì, perchè a Canton i grattacieli si mescolano a stradine vecchie e sporche, i centri commerciali si alternano a negozietti dotati a mala pena della luce elettrica, e in ogni angolo c'è qualcosa che attira l'attenzione, vuoi che sia un incensiere per propiziarsi la buona sorte, o dei bambini che se la spassano tantissimo con una gomma bucata, tutto contribuisce a creare un'atmosfera affascinante dalla quale è impossibile non venire travolti.