Sono quasi sei mesi da quando sono arrivato in Cina. Con una valigia carica di aspettative, entusiasmo, speranza e tanta voglia di vivere questa esperienza unica sono atterrato ad Hong Kong, un nome che fino a quel giorno avevo associato a un posto quasi immaginario per quanto mi sembrava lontano e irraggiungibile. Alcune aspettative sono andate deluse, altre si sono realizzate, molto è stato guadagnato durante questo percorso e molto è stato perso.
Il tempo vola, non ci si può fare niente. Sembra un discorso banale e scontato, ma è a tratti tragico, mette paura, dovrebbe dare una spinta in più per vivere appieno ogni secondo, e non sempre si riesce a farlo. Questi mesi, settimane, giorni vissuti a migliaia di chilometri da quella che chiamo casa sono veramente scivolati via, e a volte pensare col senno di poi non fa altro che aprire alcune ferite e fa pensare a come avrei potuto rendere forse ancora migliore la permanenza qui a livello di crescita personale.
La data del ritorno si avvicina, e reca con se una brezza di tristezza che non riesco ad ignorare. Sono sempre stato quello che non voleva tornare a casa, forse perchè non la sento come la mia casa, e ovviamente non intendo per gli affetti o le quattro mura familiari, ma quanto come un posto dove il cuore riesce a riposare e dove sento di poter esrpimere al meglio le mie potenzialità. Forse è brama di qualcosa di più, di sempre nuovo, di sfida continua, e tornare nel posto conosciuto sembra quasi dire privarsi di quelle situazioni che permetterebbero di tirare fuori una parte che non si conosceva, si spera migliore. In una nube di ingenuità e infantilismo, credo che posti lontani vogliano dire l'avvento da un momento all'altro di quel qualcosa che cambierà per sempre la vita, di quel momento magico che segna una svolta drastica e ti fa sentire veramente vivo e in pieno possesso della propria esistenza, di uno scopo. Non che le occasioni non ci siano, ma la difficoltà a sfruttare l'attimo, a cogliere l'occasione, a volte è frustrante. Per cui spero non mi giudichino le persone che non capiscono questa mia brama di "altro", di sempre nuovo, che, a ragione o meno, dicono che finchè non sarò in pace con me sarò un vagabondo senza meta in ogni posto. O per lo meno, se loro ci sono riuscite, mi spieghino come hanno fatto.
L'esperienza in Cina in generale non poteva essere altro che positiva. Non intendo che non ci sono stati momenti che avrei preferito evitare o che non succedessero, o cose che avrei fatto e vissuto diversamente, ma credo che ogni cosa, positiva e negativa, sia andata ad ad arricchire non poco il mio bagaglio di esperienze e, si spera, mi aiuterà a diventare la persona che voglio essere.
Ho paura di tornare in Italia. Paura che tutto quello fatto e vissuto fin'ora diventi una nuvola nella mia mente. Ogni volta che torno da un viaggio mi sembra come se non fossi mai andato via. Mi ri-immergo troppo velocemente e facilmente nella vita di prima, tanto che ripensare a quello che c'è stato sia come ripensare ad un sogno fatto qualche settimana prima. I ricordi si confondono con la realtà e a volte mi viene da chiedermi se veramente ci sono stato in quei posti, o se ho dormito per settimane o mesi o anni e tutte le cose vissute le ho solamente sognate. La realtà svanisce e lascia il posto ad un amaro senso di incompletezza. Scusate il clima pesante di questo post, ma non mi sento molto elettrizzato in questo periodo. So già che deluderò alcune persone una volta tornato, non sarò molto entusiasta di essere tornato, per cui non aspettatevi sorrisi Durban's a 50 denti, o frasi del tipo "Che bello essere di nuovo qui", cercate di scusarmi in anticipo.
Ora cercherò di tornare sui libri. Per quanto roda, ho degli esami da dare appena tornato, per cui per i primi dieci giorni non credo che mi si vedrà molto in giro...
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4 commenti:
"Ogni volta che torno da un viaggio mi sembra come se non fossi mai andato via. Mi ri-immergo troppo velocemente e facilmente nella vita di prima, tanto che ripensare a quello che c'è stato sia come ripensare ad un sogno fatto qualche settimana prima. I ricordi si confondono con la realtà e a volte mi viene da chiedermi se veramente ci sono stato in quei posti, o se ho dormito per settimane o mesi o anni e tutte le cose vissute le ho solamente sognate."
E' strano; io spesso quando torno da un viaggio lungo ho il problema contrario: la mia testa rimane là e il mio corpo torna a "casa" cosi, per mesi, non riesco più a essere la persona che ero! Guardala in questo modo: questa volta hai scritto questa specie di diario che ti aiuterà a ricordare i bei momenti e capirai che non sono stati solo sogni!a volte vorrei davvero avere la forza di mollare tutto e tutti per mesi e vivermi un'avventura come hai fatto tu!
divertiti in questi ultimi giorni e cerca di goderteli al massimo senza pensare al ritorno...non è facile ma prova!
Nella vita tutto ha un inizio e una fine,questo nn vuol dire che finito qualcosa nn si possia ri-iniziare una nuova esperienza...vedrai che presto inizierà qualcosa di nuovo che ti farà venire voglia ancor ke nn finisca...
A presto
Mari
Ho scoperto il tuo blog un paio di giorni fa e da allora è diventato la mia lettura preferita... voglio farti davvero i complimenti per questo post; hai espresso magistralmente quello che provo anche io.
Federica
Ciao Federica!
Wow non pensavo ci potesse essere ancora gente che legge quel vecchio blog!
Sono passati quasi 4 anni da quella mia esperienza a Shenzhen, nel settembre 2010 sono tornato in Cina ma ho scritto solo un post. Ora mi trovo ancora in Cina, a Xiamen, questa volta nelle vesti di lavoratore e non più di studente e un po' per pigrizia, anzi solo per pigrizia, non ho più aggiornato il blog...e di cose ce ne sarebbero da scrivere, soprattutto nell'ambiente del lavoro in Cina!
Tu studi? In che città ti trovi? Forse dovresti scrivere anche tu un blog! Ogni tanto mi fermo a leggere quello che ho scritto qualche anno fa ed è sempre un gran piacere! :-) 加油!
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