giovedì 28 agosto 2008

GENIALE


Come faceva a sapere questo negozio di jeans di Hong Kong che stavo per arrivare...?

mercoledì 27 agosto 2008

INCONTRI A HONG KONG






Settimana scorsa io e un mio collega universitario abbiamo avuto il piacere di incontrare a Hong Kong il nostro professore di cinese, per intenderci quello con cui dovremo fare l'esame appena tornati in Italia...Visto che si trovava a HK per vacanze e per stare con la sua ragazza, abbiamo ben pensato: "Bene, dobbiamo assolutamente incontrarlo e la nostra missione sarà quella di farlo ubriacare tantissimo, scattare delle foto compromettenti e ricattarlo per avere un 30 e lode all'esame!" Dopo due minuti l'idea ci è sembrata un po' al di là della nostra ferrea etica di studenti (???), per cui siamo passati al piano B, che poi consisteva nell'incontrarsi e passare una piacevole giornata...e così è stato!

Essendo un professore giovane (solo sei anni più di me), mi aspettavo che la giornata non sarebbe passata a parlare degli usi della particella aspettiva le (non sinofili, lasciate stare), ma non mi aspettavo che sarebbe passata così velocemente e piacevolmente. Abbiamo fatto tante chiacchiere rilassate e rilassanti su molti argomenti come fotografia, musica (chi avrebbe mai detto che aveva un passato da chitarrista rock/metal???) e abbiamo scoperto una persona veramente alla mano e simpatica. Si sperava che a un certo punto ci dicesse "Ma datemi del TU", però forse sarebbe stato un bel po' fuori luogo...alla fine dei conti è pur sempre un nostro docente universitario, no?

La giornata è cominciata con un pranzo in un bel (e buon) ristorante cinese, qualche giro per HOng Kong e poi siamo stati viziati come neanche io speravo nel migliore dei miei sogni...ci ha portati nel ristorante giapponese dove il fratello della sua ragazza lavora e abbiamo mangiato sashimi di aragosta! E non solo, ho provato per la prima volta l'abalone (http://it.wikipedia.org/wiki/Haliotis) e ho mangiato il miglior sushi e sashimi della mia vita! Un orgasmo delle papille gustative! Non ha voluto che tirassimo fuori neanche un centesimo, e la cosa è stata, oltre che un po' imbarazzante, molto apprezzata! Poi siamo andati a bere una birra tutti assieme e quindi io e Luca siamo tornati a Shenzhen.

Avercene di prof così!

domenica 24 agosto 2008

COVER DI TUTTO RISPETTO



Qualche giorno fa guardando MTV China mi sono imbattuto in questo video. Il motivetto mi sembra familiare, poi come un fulmine a ciel sereno, mi sono ricordato di chi era la canzone oggetto della cover...BOYS DI SABRINA SALERNO, anno 1988 (o '86, boh?) Incredibile come una canzone di una star (???) italiana anni '80 sia finita per attirare le curiosità dei cantanti con gli occhi a mandorla!
Onestamente, la nuova versione batte la vecchia sia per il video che la riuscita musicale...

sabato 16 agosto 2008

RIFLESSIONI

Sono quasi sei mesi da quando sono arrivato in Cina. Con una valigia carica di aspettative, entusiasmo, speranza e tanta voglia di vivere questa esperienza unica sono atterrato ad Hong Kong, un nome che fino a quel giorno avevo associato a un posto quasi immaginario per quanto mi sembrava lontano e irraggiungibile. Alcune aspettative sono andate deluse, altre si sono realizzate, molto è stato guadagnato durante questo percorso e molto è stato perso.


Il tempo vola, non ci si può fare niente. Sembra un discorso banale e scontato, ma è a tratti tragico, mette paura, dovrebbe dare una spinta in più per vivere appieno ogni secondo, e non sempre si riesce a farlo. Questi mesi, settimane, giorni vissuti a migliaia di chilometri da quella che chiamo casa sono veramente scivolati via, e a volte pensare col senno di poi non fa altro che aprire alcune ferite e fa pensare a come avrei potuto rendere forse ancora migliore la permanenza qui a livello di crescita personale.


La data del ritorno si avvicina, e reca con se una brezza di tristezza che non riesco ad ignorare. Sono sempre stato quello che non voleva tornare a casa, forse perchè non la sento come la mia casa, e ovviamente non intendo per gli affetti o le quattro mura familiari, ma quanto come un posto dove il cuore riesce a riposare e dove sento di poter esrpimere al meglio le mie potenzialità. Forse è brama di qualcosa di più, di sempre nuovo, di sfida continua, e tornare nel posto conosciuto sembra quasi dire privarsi di quelle situazioni che permetterebbero di tirare fuori una parte che non si conosceva, si spera migliore. In una nube di ingenuità e infantilismo, credo che posti lontani vogliano dire l'avvento da un momento all'altro di quel qualcosa che cambierà per sempre la vita, di quel momento magico che segna una svolta drastica e ti fa sentire veramente vivo e in pieno possesso della propria esistenza, di uno scopo. Non che le occasioni non ci siano, ma la difficoltà a sfruttare l'attimo, a cogliere l'occasione, a volte è frustrante. Per cui spero non mi giudichino le persone che non capiscono questa mia brama di "altro", di sempre nuovo, che, a ragione o meno, dicono che finchè non sarò in pace con me sarò un vagabondo senza meta in ogni posto. O per lo meno, se loro ci sono riuscite, mi spieghino come hanno fatto.

L'esperienza in Cina in generale non poteva essere altro che positiva. Non intendo che non ci sono stati momenti che avrei preferito evitare o che non succedessero, o cose che avrei fatto e vissuto diversamente, ma credo che ogni cosa, positiva e negativa, sia andata ad ad arricchire non poco il mio bagaglio di esperienze e, si spera, mi aiuterà a diventare la persona che voglio essere.

Ho paura di tornare in Italia. Paura che tutto quello fatto e vissuto fin'ora diventi una nuvola nella mia mente. Ogni volta che torno da un viaggio mi sembra come se non fossi mai andato via. Mi ri-immergo troppo velocemente e facilmente nella vita di prima, tanto che ripensare a quello che c'è stato sia come ripensare ad un sogno fatto qualche settimana prima. I ricordi si confondono con la realtà e a volte mi viene da chiedermi se veramente ci sono stato in quei posti, o se ho dormito per settimane o mesi o anni e tutte le cose vissute le ho solamente sognate. La realtà svanisce e lascia il posto ad un amaro senso di incompletezza. Scusate il clima pesante di questo post, ma non mi sento molto elettrizzato in questo periodo. So già che deluderò alcune persone una volta tornato, non sarò molto entusiasta di essere tornato, per cui non aspettatevi sorrisi Durban's a 50 denti, o frasi del tipo "Che bello essere di nuovo qui", cercate di scusarmi in anticipo.
Ora cercherò di tornare sui libri. Per quanto roda, ho degli esami da dare appena tornato, per cui per i primi dieci giorni non credo che mi si vedrà molto in giro...

domenica 3 agosto 2008

DOTTORE PER UN GIORNO...Parte Terza






Ok, abbiamo svolto con successo la missione per la quale siamo venuti, ora è il momento di rilassarsi, rimmettersi tutti i piercing e fare un giro per Chengdu.

Miss Wendy, dopo le faticacce della giornata, nonostaste il sonno ancestrale che le si leggeva in faccia si è resa disponibile a farmi fare un giretto e portarmi in un posto caratteristico chiamato Jing Li, in pratica una specie di mini-quartiere con negozietti, ristorantini e pub il cui intento è quello di ricreare in una città ormai in un processo inarrestabile di "occidentalizzazione" uno squarcio di mondo antico, con strutture che richiamano ad un passato che la Cina sta forzatamente cercando di lasciarsi, ahimè, alle spalle.

Il quartiere è molto carino, ci sono laghetti abitati da carpe perennemente affate e negozietti artigianali e molto poco economici. Faccio un giretto, scatto qualche foto e compro qualcosa a mio parere interessante.

Dopo il giretto turistico a Jing Li decidiamo di andare a mangiare qualcosa in un altro quartierino, e una volta arrivati a destinazione ci imbattiamo in alcuni ragazzi che hanno lavorato con noi alla convention. Impossibile non notare la loro faccia stupefatta nel vedermi, non tanto per il fatto che fossi ancora lì, quanto probabilmente per la trasformazione da me subita: da dottorino in giacca e cravatta di appena un paio di ore prima al tamarrozzo con piercing e tatuaggi di ora...mi chiedo ancora se si siano bevuti la storia del dottore...

Decidiamo quindi di unirci a loro e andiamo a mangiare la Huo Guo...come spiegare la Huo Guo? E' in pratica un pentolone il cui liquido contenuto viene costantemente mantenuto bollente da un fuoco accesso sotto di esso, nel quale poi vengono immerse varie gustose prelibatezze come intestino di mucca, stomaco d'anatra, verdure e altro ancora, e se ne aspetta la cottura. Immaginate un Bourguignon più grande. La differenza è che all'interno non viene versato olio, ma una zuppa che può essere piccante o meno. Ora, avendo detto prima che il Sichuan è la regione per eccellenza in Cina per mangiare piccante, e tenendo in mente che Chengdu ne è la capitale, immaginate quanto piccante potesse essere la zuppa della Huo Guo! Ma nessun problema, Umberto ama il piccante, Umberto mette il peperoncino anche nel latte! Pasteggio quindi mangiando pezzi di carne dalla provenienza sconosciuta mentre me la rido con i pischelletti, nessuno con più di 22 anni, quando comincia quello che sarebbe potuto essere un gioco pericoloso...ognuno di loro comincia a farmi fare un brindisi personale con bicchiere di birra alla mano e la forte pretesa che lo bevessi tutto d'un sorso. Niente di particolare, se non fosse stato che il giorno dopo dovevo prendere un aereo e cercare di non vomitarci sopra. Inutili i miei "No ragazzi, basta, domani devo prendere un aereo e ho un'importante convention a Catmandu sullo sviluppo degli streptococchi in territorio ostile" e via andare, non la piantavano proprio! Alla fine Miss Wendy ha deciso di portarmi via dall'assalto alcoolico, facendomi un po' incazzare in quanto mi è sembrato di fare la figura di quello che non sa dire no all'alcool. Io??? Ma certo che so dire no all'alcool!!! E' lui che se ne frega...

Vabbè, vista la giornata impegnativa decidiamo di sollazzare anima e corpo in un centro massaggi. Un ottimo massaggio ai piedi è proprio quello di cui si ha bisogno, in modo che la stimolazione dei punti nevralgici della pianta faccia ristabilire il proprio equilibrio al nostro fisico da impegnati scienziati. Dieci minuti dopo aver lasciato il ristorante eravamo entrambi addormentati come due pesci lessi su due lettini da massaggio, mentre due simpatici signori ci palpavano i piedi...semplicemente fantastico!

La giornata è così finita, tornando alla stanza barcollando per il sonno e per la rilassatezza che il massaggio aveva infuso nel mio corpicino calabrese...ma si sa, non tutte le belle cose durano per sempre e a esattamente quattro ore da quando la mia testa ha toccato il cuscino, la Huo Guo ha cominciato a riprendere vita nella mia pancia...

Alle 7.34 suona una sveglia intestinale che mi intima con mitra alla mano di precipitarmi in bagno. Senza indugiare la ascolto, per poi risentirla nuovamente alle 8.22 e alle 9.40! Volevo morire! Lo stomaco mi bruciava incredibilmente, e la dissenteria sembrava godere nel procurarmi dei crampi letali, mentre nel frattempo il mio "boss" mi chiamava al telefono per dirmi che dovevo muovermi a lasciare la stanza perchè dovevamo uscire! Quattro ore di sonno, incredibile bruciore di stomaco, cagarella multipla fulminante e un rompiballe cinese che mi parla al telefono...non un buon risveglio per O'Dottore!

Come è ovvio in queste situazioni, il mio pranzo si è limitato a una ciotolina di riso e qualchè sorso di tè. Per lo meno il mio stomaco, a parte il bruciore lancinante, non mi ha procurato particolari fastidi durante il volo che, fortunatamente, è stato anticipato di qualche ora rispetto al previsto.

Fantastico, finalmente torno a Shenzhen, vedo il parco familiare della mia università e il mio unico pensiero è quello di farmi una doccia di un'ora, non prima di aver salutato la tazza del cesso, quando scopro come un fulmine a ciel sereno che in tutto il dormitorio non c'è acqua per un guasto alle tubature, e che la situazione sarebbe andava avanti per almeno un altro giorno!

La vita a volte ha un deviato senso dell'umorismo...

venerdì 1 agosto 2008

DOTTORE PER UN GIORNO...Parte Seconda












Ok, abbiamo fatto una figurina di m...., che problema c'è? Ormai abbiamo un Master in figure del genere!


Arrivato all'aereoporto mi accoglie Miss Wendy e un giovanotto di cui non ricordo il nome, e mi portano in albergo. Camera pulita e carina, va bene. Vogliono portarmi fuori a mangiare qualcosa, ma gli dico che prima voglio andare in bagno a "rinfrescarmi un po'". Peccato che la porta del bagno era rotta! Provando e riprovando, non si riusciva proprio ad aprire, quindi ho dovuto tirare fuori il MacGiver che è in me e, adoperando con certosina precisione le chiavi della mia stanza all'università, riesco ad accedere alla tazza del cesso!


Usciamo e andiamo a mangiare qualcosa in uno dei cento, come chiamarli, barbecue per strada che si possono trovare in Cina e mi accorgo di una peculiarità di Chengdu che fin'ora non avevo visto nel Paese a Mandorla: appena arriviamo vicino una serie di ristorantini, il nostro taxi, ancora prima di fermarsi viene letteralmente ASSALITO da una decina di cinesi che ci invitano ad andare a mangiare in un ristorante piuttosto che in un altro, e la cosa ridicola è che si mettono a litigare tra di loro per accaparrarsi i clienti e urlano come se la cosa fosse questione di vita o di morte! Dopo esserci seduti ad alcuni tavoli rivediamo, questa volta da fuori, la stessa scena. Una dozzina di ragazzi cinesi si avventano sulle macchine ancora in corsa per invitarle a mangiare nei loro ristoranti, e litigano tra di loro! Ma dico io, che ne sanno se i tizi in macchina vogliono poi veramente mangiare???


Vabbè, il primo giorno finisce, e vado a dormire...


Il secondo giorno è giorno di lavoro, quindi ci si concia per bene.


Scendo a fare colazione al primo piano, pregustando già un ottimo caffè e una brioches, quando un ventata di maiale fritto in varie erbette mi investe e mi ricorda che sono in Cina...cosa mangiamo quindi? Vediamo, panini al vapore ripieni di carne di maiale, riso saltato con verdure, alghe al vapore, spaghetti di riso con roba varia...hey sono le 8 di mattina, cosa c'è che non va con voi ragazzi? Alla fine scorgo del pan carrè e della marmellata, e mi ci avvento come un avvoltoio su una carcassa, annaffiando il tutto nel mio stomaco con del succo d'arancia e del tè. L'abbiamo scampata bella!


Andiamo in ufficio e vengo accolto da un applauso di una ventina di impiegati sorridenti, come fossi la star della situazione! "Ora sì che si comincia a parlare la mia lingua!", penso tra me e me. Ripasso la parte e visto che la cosa va bene andiamo a mangiare. Durante il pranzo però, Mr King (il boss, più grande di me di soli quattro giorni...) riceve una chiamata che a quanto pare sconvolge i suoi programmi. Si incazza e torniamo su in ufficio, dove inizia una animata conversazione tra lui e gli altri capoccia per risolvere l'apparente problema...ho dovuto quindi passare 3 ore seduto su una sedia, con un sonno incredibile dovuto all'abbiocco post-pranzo, ad ascoltare quattro cinesi che parlavano a velocità super sonica e che smanettavano sui computer...inutile dire che a un certo punto ho avuto come l'impressione che il dipinto del Buddha sul muro mi accennasse un sorriso di compassione...


Una volta risolto tutto andiamo al super-mega-hotel a 5 stelle che aspitava la convention.


Di nuovo, visto che il mia parte sarebbe cominciata da lì ad almeno un'ora, mi siedo e mi spengo su una sedia, ogni tanto sorridendo a qualche cameriere che mi versa del tè, il più del tempo a contare le pecorelle nella mia testa.


Arrivano gli ospiti, e piano piano la stanza si riempe di una massa brulicante di cinesi, mentre i camerieri si affaticano a correre a destra e a manca per soddisfare ogni richiesta degli ospiti. Intanto, per dover di cronaca, era tutto il giorno che il sottoscritto aveva per qualche oscura ragione la pisciarella cuta, quindi ogni venti minuti dovevo scappare in bagno...sicuramente non la condizione ideale per questa faccenda...


Comincia lo show, e sul palchetto sale una specie di Marco Columbro cinese, ma senza baffi, e si mette a parlare, fare battute, impappinarsi leggendo il programma. Dopo un po' di interventi tocca a me! Vengo presentato come lo specialista venuto dall'Italia per illustrare i benefici della macchina, e per poco non scoppio a ridere! Appena salito sul palco mi rendo conto di quanti veramente siano gli spettatori e mi blocco...nei saluti iniziali mi impappino su un paio di parole, ma per fortuna nessuno lì parlava inglese (o almeno mi piace pensare così!). Comincia la presentazione del prodotto e man mano acquisisco confidenza, mi piace, me la godo proprio a fare il dottore! Gesticolo, indico sul tabellone sigle di cui ignoro completamente la natura e dico "Yes, Right" quando Mr King interviene per la traduzione in cinese. Ormai sono tutti miei, li ho in pugno! Ogni tanto improvviso e dico qualche cavolata che non c'è scritta sullo schermo, giusto per far finta che "Ci credo" mostrare che sono totalmente immerso nella parte. Alla fine della scenetta mi investe un applauso e giunge sul palco una signorina con un mazzo di fiori per me. Mentre scendo dal palco vedo che il fotografo punta la fotocamera verso di me, e per non essere scortese mi fermo e aspetto qualche secondo. Lui non scatta ancora, l'idiota! Immaginatevi, dovrei scendere dal palco, ma sto lì, con un mazzo di fiori in mano, a guardare dritto! Il presentatore avrà pensato che volevo altri applausi, per cui balza sul palco e invita gli spettatori ad applaudire...che figura di merda! Vai a spiegargli che stavo aspettando che quello spermatozoo mal sviluppato del fotografo premesse il maledetto pulsantino per farmi la foto! Tra l'altro dovevo fare la parte di quello che non parlava una benchè minima parola di cinese, che non è proprio vero, per cui mi spiegavo in inglese con persone che probabilmente non sapevano neanche dov'è l'Inghilterra!


Mi siedo e vengo privato del mazzo di fiori (che poi ho visto dare ad un altro ospite! ERA LO STESSO!) . Il resto è stato ascoltare discorsi infiniti, smaronamento incredibile, e male alle chiappe per il troppo stare seduto.


Per fortuna alla fine si è cominciato a mangiare! Tutto molto buono, anche se piccantello...nella foto che ho messo in linea raffigurante delle pietanze, sotto tutto quel peperoncino si cela del pesce...Ora di brindisi! Viene portato il vino, e ad ognuno ne viene versata una quantità così misera che avrebbe potuto berla alla goccia anche un bambino di tre anni! Sento una lacrimuccia che mi nasce negli occhi...neanche un bicchiere serio di vino mi fanno bere...


Comincia uno spettacolo fatto di ragazze cinesi che suonano strumenti tradizionali con ritmi moderni, molto interessante, e un paio di acrobati e una ragazza cicciottella che faceva girare una dozzina di hoola-hop al ritmo di una musica ITALIANA DA DISCOTECA così pessima che neanche in Italia sono sicuro si sia mai sentita!


Dopo aver stretto qualche mano e ricevuto qualche "Nice to meet you" in uno stentatissimo inglese, tutto sembra essere finito. E invece no! Cominciano i quindici minuti tra i più ilari della mia vita! Colleghi, ospiti e camerieri si accalcano attorno a me e mi chiedono a turno di fare foto con loro, stringendomi la mano, abbracciandomi, mostrando il segno della vittoria con indice e medio, fatto sta che sta storia va veramente a lungo e mi trovo tra l'imbarazzato e il godereccio con faccia da piacione e sorriso berlusconiano a ottanta denti a fare foto con gente che pensa io sia veramente un dottore italiano! Che ridere!

DOTTORE PER UN GIORNO...Parte Prima


Cina, terra dalle mille meraviglie e dalle mille prese per il culo. Grandi o piccole che siano, tali rimangono. Perchè dico questo? Perchè quello che vi sto per raccontare seriamente non l'ho mai sentito in Italia nè da nessun'altra parte, e un po' dispiace, vista l'ilarità generale della cosa.

Un paio di settimane fa sono stato contattato da una gentile signorina che mi ha offerto un lavoro un po' particolare (niente a che vedere con la vendita a poco prezzo del mio italico corpicino!).

Miss Joy, questo il nome della tizia, lavora per una compagnia cinese che da qualche tempo ha cominciato a vendere in Cina un macchinario di fattura italiana, un elettrostimolatore dalle capacità a dir poco miracolose! Secondo i produttori dovrebbe curare cellulite, smagliature, sovrebbe essere in grado di rassodare e tonificare il corpo, far scomparire le rughe, i brufoli e ad ogni Zenith permette di parlare con gli extraterrestri!

Miss Joy mi chiede se mi va di andare a Chengdu, capitale del Sichuan (sì, la regione devastata dai recenti terremoti) e far finta di essere un dottore italiano mandato apposta per illustrare, davanti a dei ricchi e spocchiosi cinesi, i benefici del macchinario e spiegare le varie teorie scientifiche secondo le quali questo portento della tecnologia moderna dovrebbe fare tutto quello per il quale è stato creato. Io, che con tutto ciò che è scientifico non ci azzecco proprio niente, ovviamente non mi tiro indietro e prendo l'offerta al volo anche perchè in ballo c'era una lauta ricompensa pecuniaria, e tutte le spese pagate, incluso volo, vitto, alloggio, giri per la città e varie amenità. Per non ricordare il fatto che qui un po' mi sto rompendo...

In pratica sarei dovuto andare in questa conferenza in un lussuoso hotel 5 stelle di Chengdu, fare il dottore italiano che sale sul palco e legge qualche cavolata in inglese e se necessario far provare il macchinario a qualche potenziale acquirente. Per evitare di folgorare qualcuno, prima di partire mi è stato insegnato come azionare il miracolo elettronico (cosa di cui sarebbe capace anche un bambino di 6 anni) e inoltre mi è stata data una copia del discorso da leggere. La gitarella era programmata dal 29 al 31 luglio, mentre avrei lavorato solamente il 30. Ora di preparativi quindi! Camicia, giacca, cravatta, scarpe eleganti appena comprate (che si riveleranno dolorosissime!), e qualche medicina per il mal di pancia, visto che il Sichuan è famoso per i piatti particolarmente piccanti!

Un giorno prima della partenza, vengo informato che Miss Joy, che avrebbe dovuto aiutarmi con la lingua, visto che tutti gli altri "addetti ai lavori" non spiccicano una sillaba di inglese, non può venire...ma niente panico, ormai il mio cinese ha raggiunto livelli incredibili! Pensate che avolte riesco perfino a ordinare al ristorante quello che veramente voglio! Che motivo c'è quindi di preoccuparsi...beh...sì...

Bello e sbarbato, mi avvio in aereoporto, puntuale come un orologio calabrese! Purtroppo durante il viaggio mi trovo ad essere da solo, "Ma - penso io - con tutte le volte che ho viaggiato da solo che problemi vuoi che siano!" Mi avvio quindi al check-in, scovato per caso viste le incomprensibili e veloci scritte cinesi sui pannelli e fiero e baldanzoso mi avvio verso il velivolo designato. Appena salito sull'aereo mi accorgo che non sarebbe stato un volo piacevole...una schiera di bambini cinesi si fa largo tra la folla e prende posti a cavolo, scatenando le urla degli assistenti di volo e di quelli che a mio parere erano le loro inette figure familiari! Mi siedo quindi con maschia prepotenza nel mio posto (non dopo aver scacciato un bimbo trippone che me lo voleva fregare!) e recitando qualche sutra buddhista per richiamare la mia pace interiore attendo il decollo. Il volo dura un'ora e un tocco, accompagnato da schiamazzi vari e dal pianto ININTERROTTO di un bambino un paio di file più avanti. Mi precipito fuori dall'aereo pronto ad incontrare Miss Wendy, colei che, col tipico cartellone con sopra scritto un nome, mi doveva venire a prelevare. Arrivo alla sezione "Arrivi" e...non c'è nessuno per me! MA COME??? Io, un eminente rappresentante della medicina internazionale arrivo per svolgere un importantissimo lavoro per la salute mondiale, E NON C'E' nessuno ad accogliermi con ghirlande profumate e petali di rosa sparsi per terra??? Con voce un po' stizzita la chiamo, e in un cinese maccheronico le faccio sapere che sono arrivato. Lei, sorpresa, mi dice "Ma ti aspettavamo per le 21!". "Incompetenti" penso, "meno male che avete comprato voi il biglietto! (erano le 18.30, per la cronaca). La cara Wendy mi dice che ora devo aspettare un'ora in aereoporto prima che arrivino! Vado fumare una sigaretta, tirando fuori dal bagaglio a mano un accendino sapientemente nascosto tra i vestiti in modo che al precedente check-in non venisse buttato via, e noto una signorina che, andando avanti e indietro mi vede e mi chiede qualcosa. Io rispondo che sto aspettando un mio amico e la mando via...dopo qualche minuto torna indietro e mi chiede se devo andare a Chengdu...con un gocciolone di sudore che mi scende dalla fronte chiedo con voce flebile: "Ma perchè, non siamo a Chengdu qui...?" "No, questo è lo scalo, stavo cercando proprio lei perchè è l'ultimo rimasto a salire sull'aereo per Chengdu!" PIRLA, è l'unica parola che mi viene in mente...ma che colpa ne ho, nessuno mi aveva parlato di uno scalo!

Mi appresto quindi a passare un altro check-in, tra l'ilarità generale del personale di terra che mi aspettava e, dimenticando di nascondere l'accendino, me lo buttano via! Ma come??? Tanta fatica per niente!

Salgo quindi sull'aereo e mi appresto a farmi un'altra ora e mezza di volo prima di arrivare nella "vera" Chengdu...