sabato 26 aprile 2008

TUTTI CONOSCONO IL RISO ALLA CANTONESE...Parte prima



















...ma io posso dire di averlo mangiato dove è stato creato: CANTON! (广州 Guangzhou, per gli indigeni) In realtà questo post doveva essere pubblicato nelle prime settimane di arrivo, essendo andato nella capitale della regione del Guangdong la seconda settimana di arrivo qui, ma tra una faccenda e l'altra, il tutto è stato procrastinato sin'ora. Cercherò di rimediare fornendo una descrizione ma significativa della gitarella.



Tutti sanno che Canton è stata praticamente per secoli uno degli snodi principali della cosiddetta "Via della Seta", oltre ad essere uno dei principali porti della Cina meridionale al tempo degli Imperatori. La leggenda vuole che la città sia stata fondata da cinque immortali, due donne e te uomini, discesi sulla terra portati da cinque arieti sacri. Questo già dovrebbe far capire la nota di nobiltà e magnificenza che i fantasiosi cinesi volevano attribuire alla città. Ma andiamo con ordine.



Io e altri ragazzi italiani siamo arrivati alla nostra meta in treno, viaggio che ci ha preso poco più di un'ora. Innanzitutto voglio precisare che i trasporti sono puntualissimi, oltre ad essere tenuti con impeccabile pulizia, al contrario di quanto in molti potrebbero pensare della Cina. Infatti la Cina non è sporca, sono i cinesi che sono degli zozzoni!



L'ostello dove abbiamo deciso di riposare le nostre membra da esploratori ci è costato una media di 12 euro per la prima notte, passata in una stanza fornitissima di tutti i comfort e pulitissima, mentre la seconda notte, al prezzo di 6 euro, abbiamo deciso di dormire in camerata, sempre pulita ma meno fornita.



La città mi si è presentata subito come un conglomerato di gente in frenetico movimento, intenta a parlare, contrattare, litigare, ridere, chiasseggiare e sgambettare avanti e indietro per quelle che sembravano vere e proprie vene metropolitane, popolate da individui al posto di globuli rossi e da biciclette al posto di globuli bianchi (poi c'erano le macchine come streptococchi e i carretti come piastrine, ma non vorrei troppo dilungarmi sull'aspetto pseudo-biologico della metropoli...).



Appena arrivato mi è sembrato per la prima volta di arrivare nella Cina propriamente detta. Non che Shenzhen non sia Cina, ma vedete, è una città con neanche 30 anni, supernuova e piena zeppa di grattacieli, senza un briciolo di storia palpabile e respirabile. Imbattersi in viette sgarrupate e templi antichi è stato un respirare aria nuova, spesso molto ma molto maleodorante...



Nei tre giorni di permanenza ho avuto il piacere di visitare un tempio buddhista, pieno di gente in preghiera, con all'esterno monaci presunti o reali che chiedevano l'elemosina e ti maledicevano se non gliela davi (quanto decidevano loro, per lo meno). L'interno sembrava il set di un film, o forse è il film che è tratto dalla realtà...in ogni caso, c'erano un gran numero di pagode con all'interno statue del Buddha, di Immortali e di Bodhisattva (per starvi a spiegare cosa sono ci metterei una vita, anche perchè queste figure sono interpretate diversamente a seconda del posto e del tipo di buddhismo praticato. In modo molto inesatto e brutale vi basti sapere che sono persone che cercano l'illuminazione aiutando la gente). Inoltre c'erano decine di bracieri dove poter bruciare l'incenso da preghiera, con dozzine di persone intente a inchini e a bofonchiare invocazioni alle proprie divinità. L'aura che si respirava era di calma e serena soggezione verso un culto che non si conosce, ma che si rispetta, perchè è così che tutto quello attorno e il tuo cuore stesso ti suggeriscono di fare. Purtroppo, dopo i primi momenti, subito si sono viste le cose "fuori posto", come alcuni negozietti che a prezzi elevatissimi vendevano medaglioni e altri ammennicoli per turisti...e vabbè...



Oltre al tempio buddhista ne abbiamo visto anche uno taoista, sicuramente meno popolato, anzi direi vuoto, ma molto più a contatto con la natura, sotto forma di bonsai, pietre dalle forme più disparate, ruscelletti e altre piante. Il tempio che abbiamo visitato era dedicato ai cinque Immortali fondatori della città, e a quanto pare in uno stagno, popolato da tartarughe che prendevano il sole, c'è ancora l'impronta lasciata dal piede di uno degli Immortali.



Un'altra visita estremamente interessante ci ha visti catapultati nel Mausoleo del Re di Nanyang, tomba di migliaia di anni fa scoperta per caso durante i lavori per la costruzione di un centro commerciale negli anni '80 del secolo decimonono. Questo è ora ritenuto uno dei siti culturali più importanti di tutta la Cina. Si poteva entrare nella cripta, vedere le diverse stanze e i tesori che in essa erano stati posti, oltre ad armi, resti di vittime sacrificali animali e umane, armi e strumenti musicali...Assolutamente fantastico!



lunedì 21 aprile 2008

DELIRI CINESI Parte Terza
















Ed eccoci di nuovo con una delle nostre parentesi preferite (almeno mia). In questo mene non sono stato sempre chiuso in casa a studiare, anche se la pazzia e le richieste della nostra docente italiana ci vorrebbero così, ma ho potuto saggiare nuovamente lamagnificenza di questo popolo e dei suoi affini, mi riferisco ai coreani per una prelizabezza di cui vi parlerò...



Sì, perchè mi soffermerò soprattutto sul cibo, anche se la prima parentesi riguarda tutt'altro. E allora cominciamo.



Se ben vi ricordate, già si era parlato di un tarocco d'autore (Ratatoing per Ratatouille)e dei film che nessuno si sognerebbe di vendere in Italia. Questa volta la vittima è l'acclamato film di Tim Burton, Sweeney Todd, con il bulletto Johnny Depp (tradotto dal cinese "L'assassino demoniaco", o "mostruoso"). In realtà la pellicola sembra essere stata girata in Germania (paese in cui per'altro nutro non indifferenti diffidenze, e non solo in campo alimentare). La copertina e il retro sono assolutamente uguali alla locandina del film originale, ma si nota subito la pessima qualità degli attori dalle pose plastiche, fisiche e facciali, assunte...



Un altro film invece prende come oggetto una persona ben nota a noi italiani...Mussolini! Mai visto in Italia, sembra un film fatto per essere usato più come coadiuvante nella defecazione che un lungometraggio vero e proprio, o un documentario, và a capire che gli girava nel cervello...Fa ridere non poco che rientri in una fantomatica "Classic Collection" e che vanti di essere la "Untold Story" (Storia mai detta prima). Chissà, forse dicono che in realtà era un simpatico mascalzoncello solamente con le amicizie sbagliate...



Ma passiamo alla parte "gustosa", cominciando in sordina con quella che è l'interpretazione cinese della pizza...In questa occasione, preso da malinconia culinaria, avevo chiesto una pizza ai frutti di mare, e quello che ho incontrato è stato un ammasso farinaceo spesso un mattone zeppo di cipolle, peperoni, polipetti in salsa agrodolce e forse qualcos'altro di ittico, ma non ci giuro. Inutile dire che le tre ore della nonna per digerire non sono servite a niente, dovendone impiegare circa sei o sette. Prima e ultima esperienza del genere. Ma andiamo oltre.



Essendo a volte restio uscire dal dormitorio, ho fatto una scoperta straordinaria che possa soddisfare il mio appetito di schifette...i noodle leofilizzati! (noodle=specie di spaghetti, non si sa fatti di cosa) Nell'apposita confezione è presente un blocco secco di noodle con un sacchetto di spezie varie, il tutto da innaffiare con acqua bollente. Si aspettano cinque minuti, et voilà, il pranzo è servito! La diarrea è assicurata...



Sempre parlando di cibaglia a portata di mano, se si viene in qui non ci si deve far scappare la carne di manzo essiccata e il merluzzo essiccato. Comodi, pratici e saporiti, garantiscono lo stesso risultato dei noodles...



Ma non ci sono solo schifezze qui...ok, se ne sono, vi dico solo l'ultima...Questa delizia del palato, che "purtroppo" non ho avuto l'occasione di provare, l'ho trovata tra gli scaffali di un supermercato. Già, avete visto giusto, sono formiche giganti in busta...Non ho avuto il coraggio di chiedere alla commessa come vengano consumate...



Se si vuole mangiare bene, comunque, di posti ce ne sono a bizzeffe. I ristoranti più di lusso permettono al cliente di scegliere il pesce più desiderato da una delle vasche a disposizione. Ci sono granchi, astici, aragoste e squali...beh, squaletti per la verità, di squali balena non ne ho ancora visti in giro...ancora...



Tra i miei amici qui si annoverano molti stranieri, tra i quali una ragazza coreana dalla dubbia sanità mentale. Qualche giorno fa, durante una cenetta tra compagni di sventura la ragazzetta ha ben pensato di portare una delle leccornie del suo paese: BACAROZZI! Sarò più preciso e scientifico: crisalidi, ossia quelli che sono bacarozzi prima di diventare farfalle. Non dico a cosa assomigliavano in quella brodaglia marroncina, anzi sì lo dico, stronzetti di capra! Come potete immaginare la sensazione alla masticazione era abbastanza schifosa, mentre il gusto faceva proprio cagare! Non so se fosse colpa del brodo primordiale in cui erano immersi, ma per me è un'esperienza finita!



Per concludere, volevo rendervi partecipi delle strane abitudini alimentari, quelle non particolarmente schifose intendo.



Per il mio compleanno (grazie a tutti per gli auguri e un simpatico 'fanculo a chi non me li ha fatti!) sono stato portato in un ristorante da due gentilissime (e brutte) cinesi, conosciute il giorno prima. In Italia non ho mai visto tanta cordialità. Fatto sta che abbiamo ordinato un'anatra, e ce l'hanno portata tutta bella, cucinata e decapitata nel nostro piatto...devo dire che era buonissima però!



Poi ci siamo fatti una zuppona di stinco di vitello, ed è stato divertente vedere la cinesina che bellamente ciucciava il midollo con con una cannuccia, non dopo aver versato un po' di brodo nell'osso. Sapete, giusto per riuscire a tirare su il nettare in esso contenuto...



E VABBE'...

Innanzi tutto vorrei chiedere scusa a tutti coloro che da più di un mese a questa parte hanno aperto invano questa pagina, speranzosi nel trovare nuove e succulente notizie dalla Terra amica dei mon.ci bud..is.. (meglio criptare le cose, non si sa mai!), ma chi mi conosce sa che sono mi pesa il culo ad essere costante nelle cose. Detto ciò, cercherò di rifarmi!
Che lo spettacolo non abbia mai fine!