...ma io posso dire di averlo mangiato dove è stato creato: CANTON! (广州 Guangzhou, per gli indigeni) In realtà questo post doveva essere pubblicato nelle prime settimane di arrivo, essendo andato nella capitale della regione del Guangdong la seconda settimana di arrivo qui, ma tra una faccenda e l'altra, il tutto è stato procrastinato sin'ora. Cercherò di rimediare fornendo una descrizione ma significativa della gitarella.
Tutti sanno che Canton è stata praticamente per secoli uno degli snodi principali della cosiddetta "Via della Seta", oltre ad essere uno dei principali porti della Cina meridionale al tempo degli Imperatori. La leggenda vuole che la città sia stata fondata da cinque immortali, due donne e te uomini, discesi sulla terra portati da cinque arieti sacri. Questo già dovrebbe far capire la nota di nobiltà e magnificenza che i fantasiosi cinesi volevano attribuire alla città. Ma andiamo con ordine.
Io e altri ragazzi italiani siamo arrivati alla nostra meta in treno, viaggio che ci ha preso poco più di un'ora. Innanzitutto voglio precisare che i trasporti sono puntualissimi, oltre ad essere tenuti con impeccabile pulizia, al contrario di quanto in molti potrebbero pensare della Cina. Infatti la Cina non è sporca, sono i cinesi che sono degli zozzoni!
L'ostello dove abbiamo deciso di riposare le nostre membra da esploratori ci è costato una media di 12 euro per la prima notte, passata in una stanza fornitissima di tutti i comfort e pulitissima, mentre la seconda notte, al prezzo di 6 euro, abbiamo deciso di dormire in camerata, sempre pulita ma meno fornita.
La città mi si è presentata subito come un conglomerato di gente in frenetico movimento, intenta a parlare, contrattare, litigare, ridere, chiasseggiare e sgambettare avanti e indietro per quelle che sembravano vere e proprie vene metropolitane, popolate da individui al posto di globuli rossi e da biciclette al posto di globuli bianchi (poi c'erano le macchine come streptococchi e i carretti come piastrine, ma non vorrei troppo dilungarmi sull'aspetto pseudo-biologico della metropoli...).
Appena arrivato mi è sembrato per la prima volta di arrivare nella Cina propriamente detta. Non che Shenzhen non sia Cina, ma vedete, è una città con neanche 30 anni, supernuova e piena zeppa di grattacieli, senza un briciolo di storia palpabile e respirabile. Imbattersi in viette sgarrupate e templi antichi è stato un respirare aria nuova, spesso molto ma molto maleodorante...
Nei tre giorni di permanenza ho avuto il piacere di visitare un tempio buddhista, pieno di gente in preghiera, con all'esterno monaci presunti o reali che chiedevano l'elemosina e ti maledicevano se non gliela davi (quanto decidevano loro, per lo meno). L'interno sembrava il set di un film, o forse è il film che è tratto dalla realtà...in ogni caso, c'erano un gran numero di pagode con all'interno statue del Buddha, di Immortali e di Bodhisattva (per starvi a spiegare cosa sono ci metterei una vita, anche perchè queste figure sono interpretate diversamente a seconda del posto e del tipo di buddhismo praticato. In modo molto inesatto e brutale vi basti sapere che sono persone che cercano l'illuminazione aiutando la gente). Inoltre c'erano decine di bracieri dove poter bruciare l'incenso da preghiera, con dozzine di persone intente a inchini e a bofonchiare invocazioni alle proprie divinità. L'aura che si respirava era di calma e serena soggezione verso un culto che non si conosce, ma che si rispetta, perchè è così che tutto quello attorno e il tuo cuore stesso ti suggeriscono di fare. Purtroppo, dopo i primi momenti, subito si sono viste le cose "fuori posto", come alcuni negozietti che a prezzi elevatissimi vendevano medaglioni e altri ammennicoli per turisti...e vabbè...
Oltre al tempio buddhista ne abbiamo visto anche uno taoista, sicuramente meno popolato, anzi direi vuoto, ma molto più a contatto con la natura, sotto forma di bonsai, pietre dalle forme più disparate, ruscelletti e altre piante. Il tempio che abbiamo visitato era dedicato ai cinque Immortali fondatori della città, e a quanto pare in uno stagno, popolato da tartarughe che prendevano il sole, c'è ancora l'impronta lasciata dal piede di uno degli Immortali.
Un'altra visita estremamente interessante ci ha visti catapultati nel Mausoleo del Re di Nanyang, tomba di migliaia di anni fa scoperta per caso durante i lavori per la costruzione di un centro commerciale negli anni '80 del secolo decimonono. Questo è ora ritenuto uno dei siti culturali più importanti di tutta la Cina. Si poteva entrare nella cripta, vedere le diverse stanze e i tesori che in essa erano stati posti, oltre ad armi, resti di vittime sacrificali animali e umane, armi e strumenti musicali...Assolutamente fantastico!